Tra parsimonia ed avarizia
| di Marisa Russo“Poco ne vòleno l’angeli e assai li cannaruti”
“Chesto te l’apre e chesto t’ ‘u chiure”
“Li scarpe stipamule pe’ ‘nato iuorno magno bunarieddo”
“Poco ne vòleno l’angeli e assai li cannaruti” questo detto cilentano indica una buona motivazione per voler poco di qualcosa ed in particolare si riferisce al cibo. Gli angeli, cita, ne vogliono poco, essendo spirituali, assai invece coloro che, ingordi, si riempiono troppo, cioè i “cannaruti” che mettono troppo in “cannarone”, ovvero nell’esofago!!
E’ un richiamo alla moderazione che spesso però diveniva un incubo angosciante. Era adoperato soprattutto verso i bambini, per richiamarli alla parsimonia degli angeli. Sembra fosse efficace su di loro che non volevano essere disprezzati come “cannaruti”, ma erano invece molto attirati dall’assomigliare agli angeli! Se, invece, attirati dalla ghiottoneria, ne prendevano ancora, subito un senso di colpa s’impossessava di loro, avvolgendoli in un’angoscia che faceva scontare amaramente il piacere provato! Anche quest’atto diveniva un atto di piacere proibito.
“Chesto te l’apre e chesto t’ ‘u chiure”
Era frase classica per far capire che si mangiava una sola portata. Pare sia nata per risposta ad un ospite che, mangiando una ottima insalata offertagli, che credeva l’inizio del pranzo, esclamò “ottima per aprire lo stomaco”! Al che, repentina, giunse la risposta del capofamiglia “Chesto te l’apre e chesto t’ ‘u chiure”, con semplice, chiara affermazione.
“Li scarpe stipamule pe’ ‘nato iuorno magno bunarieddo”
Sempre all’insegna della parsimonia che, a volte, diveniva avarizia, anche le scarpe nuove erano qualcosa da conservare per le grandi occasioni! Si narra che tale frase fosse pronunciata da una “zita”, sposa, di Lustra, che, sapendo quanta strada doveva percorrere a piedi per giungere alla Chiesa, pensò che era meglio conservare quelle belle scarpe nuove, realizzate dal calzolaio rinomato di Rutino, per un’altra occasione……MIGLIORE!! Così bianche si sarebbero impolverate, macchiate per le strade di campagna!! Quel “MIGLIORE” forse era un’inconscia rivelazione anche della paura del passo che stava affrontando, delle nuove privazioni e difficoltà che l’attendevano, quindi anche il bisogno di conservare! Qualche pettegola presente divulgò tale frase che divertì molti e tanto fu ripetuta sino a divenire un detto!
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