Diciassette chili di droga scoperti (quasi) per caso dai carabinieri: cosa sappiamo
| di RedazioneUn’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato alla scoperta di un ingente quantitativo di droga, oltre ad armi e munizioni, all’interno di un garage situato nella zona orientale di Salerno. Sul ritrovamento vige il massimo riserbo, poiché le indagini sono ancora in corso per risalire ai responsabili di quello che sembra essere un traffico di stupefacenti ben organizzato.
La scoperta sarebbe avvenuta in modo fortuito, dopo che alcuni residenti avevano segnalato rumori sospetti provenienti dal garage. All’arrivo dei militari della Compagnia di Salerno, guidati dal maggiore Antonio Corvino, non vi era nessuno all’interno del locale: si ipotizza che chi lo occupava sia riuscito a fuggire poco prima dell’operazione.
I numeri parlano chiaro: all’interno del garage sarebbero stati rinvenuti oltre 17 chili di droga, tra hashish e cocaina. Una quantità significativa, che fa pensare a una rete di distribuzione ben strutturata e attiva non solo a livello cittadino. Ma a destare maggiore preoccupazione è il ritrovamento di armi e munizioni, segnale di possibili conflitti tra gruppi criminali per il controllo del mercato della droga. Gli investigatori non escludono che dietro questo deposito vi sia un’organizzazione consolidata, capace di gestire traffici su larga scala.
Il ritrovamento conferma come Salerno sia da tempo al centro di intensi traffici di stupefacenti, con più gruppi criminali attivi su diversi quartieri, dal centro storico fino alle zone collinari come Matierno. La Procura, sotto la guida del procuratore Giuseppe Borrelli, lavora da anni per contrastare il fenomeno, che vede spesso giovani coinvolti nello spaccio e capaci di organizzarsi rapidamente in reti criminali strutturate. Tuttavia, il turnover della criminalità locale rimane elevato: giovani spacciatori restano attivi per due o tre anni prima di essere arrestati, salvo poi essere rimpiazzati da nuove leve, in un ciclo che si rinnova costantemente.
Le autorità ribadiscono la necessità di un approccio che non si limiti alla repressione, ma che punti anche sulla prevenzione e su un cambiamento culturale in grado di contrastare la diffusione delle sostanze stupefacenti e il radicamento delle organizzazioni criminali sul territorio.
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