Dieta Mediterranea, è scontro tra Confagricoltura Salerno e il sindaco di Pollica

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Dieta Mediterranea, è scontro tra Confagricoltura Salerno e il sindaco di Pollica

«Il sindaco di Pollica non detiene il copyright della Dieta Mediterranea». Ad affermarlo è Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno, che replica alle dichiarazioni di Stefano Pisani in merito agli attacchi contro Mediterranea, l’associazione costituita da Confagricoltura con  Unionfood, il raggruppamento delle industrie agroalimentari presieduto da Pietro Barilla. 

Dopo aver ricordato che la Dieta mediterranea fu inclusa nel 2010 dall’Unesco nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità di Italia, Marocco, Spagna e Grecia, e che tale riconoscimento dal 2013 fu esteso anche a Cipro, Croazia e Portogallo, Antonio Costantino evidenzia che il compito di un’organizzazione professionale qual è Confagricoltura, che ha più di 100 anni di vita, è la difesa degli interessi delle aziende associate. 

«Mediterranea – spiega il presidente Costantino – è nata proprio per garantire sbocchi di mercato certi  alle nostre aziende vocate all’export, sulla base dei risultati ottenuti lo scorso anno, quando stipulammo un accordo con Unionfood per la filiera del grano, che consente ai nostri associati di programmare la produzione di grano italiano e all’industria nazionale della pasta di poter contare su affidamenti certi di prodotti certificati a garanzia dei consumatori. Così, a partire da quella esperienza,   stiamo già lavorando per estenderla ad altre filiere. Mediterranea , dunque, è un’associazione che promuove una cultura di impresa tipica dell’area del Mediterraneo, dove l’Italia svolge un ruolo centrale per il suo straordinario patrimonio enogastronomico. E quindi – evidenzia Costantino –  chi parla di attacco alla Dieta Mediterranea è fuori strada, perché la nostra Associazione nasce per promuovere filiere e cultura mediterranea. Partendo ovviamente dal 100% dei prodotti agricoli italiani».

«Pertanto, l’invito del sindaco Pisani “Giù le mani dalla dieta Mediterranea“ – afferma Costantino – dovrebbe essere rivolto ai tanti che nel mondo spacciano per italiani prodotti che non lo sono affatto, e anche, giusto per restare all’area in cui ricade il Comune di Pollica, a quanti, amministrazioni locali e associazioni varie, poco o niente hanno fatto per valorizzare e tutelare prodotti tipici che pure  si fregiano da tempo, ormai, di marchi a denominazione di origine. Il nostro auspicio – ha concluso il presidente di Confagricoltura Salerno – è che si abbandonino logiche di parte e si tutelino gli interessi dei produttori, dei consumatori e del Made in Italy con pratiche concrete, all’estero e nei nostri territori, e non con iniziative a favore di telecamere».

Le parole di Stefano Pisani, sindaco di Pollica

«Le parole del Presidente di Confagricoltura Salerno Antonio Costantino confermano che la loro nuova Associazione Mediterranea serve a scopi commerciali, nascondendo interessi di chi vuole ingannare col nome e speculare prendendo per sé il valore aggiunto di questo patrimonio universale. Ci invitano a dire “Giù le mani dalla dieta mediterranea” cito testualmente “ai tanti che nel mondo spacciano per italiani prodotti che non lo sono affatto”. Il riferimento è a Paolo Barilla, presidente di Unionfood? Probabile, visto che negli Stati Uniti è stata certificata una class action che accusa la Barilla di fare italian sounding, vendendo la pasta fatta negli USA con la bandiera tricolore. Quindi un prodotto spacciato per italiano che con l’Italia non ha nulla a che fare. O forse a Unilever, rappresentata da Unionfood altra socia di Mediterranea, che ha appena annunciato 3.200 licenziamenti in Europa. Se Confagricoltura ha scelto come partner le multinazionali del cibo ultra-processato, delle merendine e della chimica, scegliesse un altro nome per progetti di omologazione. Ribadiamo il nostro pensiero: la dieta mediterranea è uno strumento di condivisione del valore con territori e contadini. Lotteremo sempre contro chi se ne voglia impossessare a scopi puramente commerciali, concentrando la ricchezza nelle mani di pochi».

 

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