Dieta Mediterranea, progetti integrati per giovani del Cilento
| di Luigi MartinoSecondo appuntamento oggi a Vallo della Lucania con il Living Lab “Il racconto della Dieta Mediterranea“, occasione di confronto e lavoro nell’ambito del programma di cooperazione transazionale MD.net che vede la Regione Campania come capofila tra 11 paesi del Mediterraneo. In particolare, in Cilento la Regione Campania ha definito 4 laboratori attivi – Living Lab – per identificare insieme agli attori locali azioni sistemiche di valorizzazione e fruizione in situ, coinvolgendo dalle aziende dell’agroalimentare e piccole imprese dell’eccellenza sino alle tantissime attività turistiche e della ristorazione legate dal filo rosso della Dieta Mediterranea. All’incontro di Vallo, numerosi gli interventi che hanno evidenziato le tante opportunità trasversali del brand Dieta Mediterranea. Tra questi Antonio Aloia, sindaco di Vallo della Lucania, che ne ha esaltato gli aspetti salutari. «Fondamentale – ha detto il primo cittadino – è l’importanza scientifica della dieta mediterranea, gli aspetti di ricerca legati alla salute e alla medicina non vanno trascurati. A Vallo della Lucania esiste già una struttura di studio delle biodiversità che, opportunamente implementata, potrà essere uno dei centri di ricerca di eccellenza sul tema, coinvolgendo le università della Campania ma anche quelle nel mondo che studiano questi aspetti».
Con lui anche l’assessore alla Formazione, Pari opportunità e Politiche giovanili della Regione Campania Chiara Marciani che propone un’opportunità per i giovani. «Può essere importante – ha sottolineato – mettere in sinergia questo interessante programma di cooperazione internazionale con gli altri progetti regionali della misura Benessere Giovani. In questo modo potremmo coinvolgere un pubblico più giovane sul tema sempre attuale della Dieta Mediterranea, sulla storia e sull’identità culturale che rappresenta, stimolando un interesse che potrebbe avere ricadute sul piano della formazione e sulla futura occupazione dei nostri ragazzi». «E’ un progetto – ha dichiarato Nadia Caragliano, direttore delle Politiche Sociali e Socio Sanitarie della Regione Campania – che sta crescendo e ha già ottimi risultati grazie alla creazione di una rete tra i vari stakeholder territoriali e l’interesse da parte delle amministrazioni locali a partecipare alle nostre proposte per la promozione de brand dieta mediterranea».
Tra gli esperti intervenuti anche l’antropologo Marino Niola che ha posto l’accento sui numerosi punti di forza del brand “dieta mediterranea”. «È necessario – ha sostenuto – che il territorio campano si riappropri della forza comunicativa incredibile che il brand dieta mediterranea ha nel mondo: tutti i prodotti simbolo della dieta mediterranea si possono ritrovare sul nostro territorio. Se si riesce a mettere in moto questa energia mediatica, si aprono incredibili opportunità di crescita e di sviluppo, anche economico». Infine Maria Ricchiuti, consigliere regionale della Campania e promotrice del nuovo ordinamento regionale sulle cooperative di comunità che ha sottolineato come «finalmente siamo in fase di chiusura e sta per concludersi l’iter in commissione sul nuovo ordinamento regionale. Le cooperative di comunità possono essere fortemente interessate proprio al tema della dieta mediterranea, in quanto si tratta di cooperative con una sostanziale componente identitaria che forniscono servizi e lavorano sulla e per la comunità, offrendo anche opportunità di impiego ai giovani». Dopo gli interventi, la seconda parte della giornata e’ stata articolata in due workshop: ‘Educazione Alimentare: un modello per migliorare lo stile di vita e l’offerta turistica’, a cura di Maddalena Illario e Elisabetta Moro dell’Universita’ Suor Orsola Benincasa, e ‘L’arte dell’ospitalità: home restaurant e orti vicini’, animato da Elena Palma Silvestri del Consorzio La Rada.
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