Difensore civico diffida il Parco: «I cittadini non hanno possibilità di partecipare»
| di Marianna Vallone«I cittadini del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni non hanno nessuno strumento per far sentire la loro voce, formulare proposte, presentare istanze ecc. in una parola sentire l’ente come un’istituzione vicina ai loro problemi. Il Presidente del Parco ha 30 giorni di tempo per comunicare quali siano stati gli adempimenti statutari in merito alla partecipazione dei cittadini». E’ quanto richiesto nella diffida inviata dal Difensore Civico della Regione Campania l’avvocato Giuseppe Fortunato in seguito ad una istanza firmata da ‘Cittadini Attivi Provincia di Salerno’ residenti in diversi comuni dell’area Parco e dell’intera provincia. «In assenza saremo costretti a rivolgerci agli organi di Governo per chiedere urgentissimi interventi che potrebbero portare alla sostituzione degli Organi dell’Ente incapaci di assicurare, e garantire, la partecipazione dei cittadini», aggiunge il difensore Fortunato.
Il gruppo “Cittadini Attivi Provincia di Salerno” parla di un’istituzione patrimonio dell’Unesco che nei suoi confini comprende 80 comuni ed 8 comunità montane, con «una gestione avulsa dai reali bisogni del territorio, che vede sempre più i residenti orientati a considerare l’Ente – che dovrebbe essere un agente di tutela e sviluppo – come un soggetto ostile. Nega i più elementari strumenti di partecipazione volti a permettere ai cittadini di attivare iniziative di consultazione, valutazione di proposte e soluzioni, in forma individuale o associata», si legge nella diffida.
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