Dimore storiche, 30 itinerari per conoscerle. Parco Cilento e Diano protagonista
| di Luigi Martinodi Luigi Martino
In provincia di Napoli spiccano Villa Tufarelli a San Giorgio a Cremano, una delle dimore del Miglio d’Oro; Palazzo Niglio Jadiccio a Frattamaggiore, uno dei pochi abitato ancora dalla famiglia originaria, che custodisce affreschi del tardo Barocco; Palazzo Nucci a Cicciano, con lo splendido giardino. Per l’area di Caserta sono in programma quattro percorsi, che vanno dai centri storici di Capua e Sessa Aurunca, passando per l’archivio e la biblioteca di Palazzo Lanza, per arrivare a Palazzo Paterno’ di Casanova, nella città capoluogo. A marzo si va in provincia di Salerno: particolarmente intrigante il percorso che coinvolge il Vallo di Diano, con il centro storico di Teggiano e il Castello Macchiaroli, uno degli scenari della Congiura dei Baroni, abitato ancora dalla famiglia. Il 26 aprile saranno protagoniste Avellino e Benevento, con tre percorsi. In Irpinia i visitatori potranno scegliere tra il Castello Lancellotti e Villa Pandola Sanfelice a Lauro, la Valle Caudina con il Castello Pignatelli della Leonessa e il maestoso Palazzo Caracciolo del Balzo a Cervinara e, nel Sannio, il centro storico di Sant’Agata dei Goti con Palazzo Rainone e Palazzo Mustilli, che oggi ospita una nota azienda vinicola. «Le istituzioni hanno il problema di trovare forme di valorizzazione del vasto patrimonio culturale del Paese, che è il nostro petrolio – sottolinea il presidente della sezione Campania dell’Asdi, Marina Colonna – e questo è un inizio. In Italia ci sono 49mila dimore storiche, che solitamente vengono ereditate dai successori degli antichi proprietari, i quali hanno la responsabilità di custodirle e passarle a chi verra’ dopo nel miglior modo possibile». Il vicepresidente di Scabec, Teresa Armato, racconta che l’idea è nata durante le Universiadi del 2019, quando «abbiamo organizzato delle visite alle dimore storiche per atleti e accompagnatori di altri Paese, con un ottimo successo. E’ un’esperienza interessante, non solo una visita, perchè si entra in contatto con famiglie che da generazioni abitano lì e hanno molte cose da raccontare». Va anche oltre Patrizia Boldoni, consigliere per i Beni culturali del presidente De Luca, rimarcando come sia l’Adsi ad aver sostenuto la Regione, «offrendo durante le Universiadi un programma che ancora oggi è motivo di plauso. Un evento di raro pregio dal punto di vista culturale, paesaggistico, turistico ed enogastronomico che oggi rinnoviamo».
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