Disastro ambientale a Persano, in fiamme 6 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Tunisia
| di Luigi MartinoUn vasto incendio è divampato oggi nell’area militare di Persano, nei pressi di Serre, a circa 5-6 km dalla prima caserma. Una densa colonna di fumo nero si è alzata nel cielo, visibile a chilometri di distanza e allarmando migliaia di residenti e agricoltori.
La zona ospita infatti vasti terreni agricoli, suscitando preoccupazioni per l’impatto ambientale e agricolo dell’incendio. L’origine del rogo sembra essere legata a decine di ecoballe contenenti rifiuti provenienti dalla Tunisia, immagazzinate nel sito salernitano da oltre due anni e mezzo.
I vigili del fuoco, provenienti dai distaccamenti di Eboli e Agropoli, sono intervenuti tempestivamente per domare le fiamme e contenere il disastro ambientale, con l’assistenza dei mezzi dell’Esercito. Il caso delle ecoballe tunisine è già al centro di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Potenza. Le 6.000 tonnellate di rifiuti, coinvolte in uno scandalo di traffico illegale, sono state depositate nel comprensorio militare di Persano dall’aprile 2022. La loro presenza ha suscitato numerose polemiche sia ambientali che politiche.
A marzo, la Regione Campania aveva avviato la procedura per l’affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti ad un operatore economico, con un importo base d’asta di 1 milione e 823 mila euro. Tuttavia, resta incerta la situazione attuale: non è chiaro se il servizio di smaltimento sia effettivamente iniziato e quante ecoballe siano ancora presenti nel sito. Le fiamme divampate evidenziano ulteriormente l’urgenza di risolvere la questione dei rifiuti tunisini, una situazione che continua a rappresentare una minaccia significativa per l’ambiente e la salute pubblica nella regione. L’incidente ha riacceso il dibattito sulla gestione dei rifiuti e sulla necessità di interventi rapidi e risolutivi per evitare ulteriori disastri ambientali.
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