La Regione Campania riceve gli amministratori dell’Alto Calore
| di Lucia CarielloLa commissione ambiente della Regione Campania ha ascoltato, alla presenza dell’assessore alla protezione civile prof. Cosenza, gli amministratori dell’Alta valle Calore ed Alburni – Romano Gregorio sindaco di Laurino, Angelo Ciniello sindaco di Piaggine, Antonio Sicilia sindaco di Corleto Monforte, Benito Resciniti e Marialuisa Pecori rispettivamente vicesindaco e consigliera di Roscigno e Franco Latempa vicesindaco di Sacco.
L’audizione richiesta dall’on. Donato Pica, ha introdotto l’argomento all’ordine del giorno – il dissesto idrogeologico nell’area Alburni e Calore – rimarcando lo stato di difficoltà delle popolazioni all’indomani degli eventi calamitosi dello scorso novembre contribuendo ad aggravare una situazione già di per se difficile per l’intero territorio.
“Ancora oggi – ricorda Franco Latempa – dopo due mesi dal verificarsi dagli eventi, non è dato sapere quali soluzioni possono essere intraprese, né sono state prese misure adeguate onde alleviare i disagi dei cittadini. Alcuni alunni sono ancora impossibilitati a frequentare le scuole; le comunicazioni con i mezzi pubblici continuano ad essere precarie; raggiungere i vicini presidi sanitari – guardia medica ed ospedali – diventa difficile per una popolazione composta prevalentemente da anziani.
La richiesta di interventi certi ed immediati è stata unanime, anche rispetto ad altre aree del paese, ad esempio il Veneto, dove sono subito state reperite risorse per soddisfare le prime esigenze delle popolazioni. L’assessore Cosenza, che il 7 dicembre scorso ha effettuato un sopralluogo in alcuni comuni dell’area interessati dagli eventi calamitosi, ha illustrato lo stato di difficoltà dell’intero territorio regionale – dalle isole, alle alluvioni del Sele, del Tanagro, del Calore, alle frane del Cilento, dell’Irpinia e del Sannio -. La frana di Roscigno, seconda per intensità solo a quella di Monteacuto, non può essere arginata e gli unici interventi possibili ed utili sono una buona canalizzazione e regimentazione delle acque, già peraltro parzialmente effettuate anche grazie ad un finanziamento di 80.000 euro. Le risorse finora reperite per affrontare le emergenze regionali si aggirano intorno ai venti milioni di euro, altre risorse possono essere reperite dalle rinvenienze dei POR e da finanziamenti statali. L’ordine prioritario prevede interventi immediati sulle reti idriche, sui movimenti franosi e costoni rocciosi che mettono a serio rischio i centri abitati, la riparazione degli argini dei corsi d’acqua causa delle alluvioni dello scorso novembre. Infine la promessa di affrontare, con gli eventuali fondi residui, il problema della viabilità, anche se non di competenza della Regione.
Le strade da noi, purtroppo, sono non solo chiuse ed interrotte, ma ben ripide ed in salita. Ora più che mai è necessario un sussulto forte e dignitoso che spazzi via il torpore e l’indifferenza e che restituisca dignità alle nostre ragioni, mortificate da sempre.” L’auspicio è quello di una rapida risoluzione di problematiche non necessariamente e direttamente connesse all’evento calamitoso. Alla luce degli eventi appare oramai stucchevole ripetere la necessità di un attento e puntuale controllo dell’intera rete infrastrutturale, è il tempo dell’azione, della concretezza, del fare, del saper fare. Si attende che le tante promesse e le tante parole spese si concretizzino in opere atte non solo ad alleviare le evidenti difficoltà logistiche ma che ridiano una speranza e un orgoglio oramai sopraffatti da atavica indifferenza verso un territorio inviso umiliato vilipeso ma che è pur sempre il nostro tanto amato Cilento.
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