Dl Sostegni, Confesercenti: «Platea beneficiari più ampia, sono ‘ristori placebo’»
| di Redazione«Ci si aspettava una marcia diversa per i sostegni, veloce, corposa specie per le piccole imprese a carattere familiare ma questo, nonostante lo sforzo profuso, non è avvenuto». È questa la prima amara considerazione, sulla scia di quanto dichiarato a livello nazionale dalla Confederazione, del presidente provinciale di Confesercenti Salerno, Raffaele Esposito, rispetto alle risorse destinate dalle bozze del “Dl Sostegni”.
«Eppure l’aspettativa era alta, altissima, – prosegue il numero uno dell’ associazione tra le più rappresentative del salernitano, – abbiamo raccontato la tristezza e la drammaticità di intere categorie alle quali adesso, con tutta probabilità, andranno soltanto pochi spiccioli. Questi ennesimi mancati sostegni determineranno la chiusura definitiva di tutte quelle piccole imprese che si attendevano una mano concreta che a questo punto possiamo dire non essere arrivata nella misura attesa».
«Invitiamo il Governo a correggere immediatamente il tiro, ci si aspettavano delle risorse poderose, rapide e concrete così ad oggi non è. – aggiunge Esposito – Siamo stati impegnati attivamente e con grande senso di responsabilità verso le istituzioni, a riportare loro le continue e crescenti criticità nel tessuto economico e sociale cittadino e delle periferie delle nostre comunità, a non fomentare la protesta violenta delle piazze, a non cavalcare l’onda del disagio di strada dove spesso non vi erano soltanto “poveri” imprenditori, ma da domani in poi, pur continuando a lavorare in tal senso, non saremo più sicuri di poter riuscire a trattenere in maniera silenziosa e dignitosa questa possibile ed ulteriore ondata di disagio e di sfiducia».
«Certo che i dati macro economici oltre che i report drammatici di tutte le associazioni datoriali e quelli delle istituzioni di elaborazione dei dati statistici, pubblicati proprio recentemente, avevano disegnato e continuano a disegnare uno scenario dai tratti “post bellici” ma le misure proposte continuano ad essere insufficienti. Saranno dunque ristorati meno del 7٪ delle perdite complessive del fatturato 2020. Allargando la platea dei beneficiari, inserendo giustamente le imprese nate nel 2019 e nel 2020 , è ancora più visibile la scarsità delle risorse destinate, e dopo un anno di crisi diventa praticamente inutile il “sostegno” garantito».
«Anche la tempistica è disarmante le “risorse” non arriveranno prima di Aprile 2021 e ci saranno zero ristori per il primo trimestre 2021. Una attività che fatturava 100 mila euro nel 2019 e ne ha persi 80 mila nel 2020 otterrà in tutto 6/7 mila euro di indennizzi e se non avesse ricevuto la prima trance in base ai codici Ateco, oggi per fortuna non più utilizzati, riceverebbe soltanto il 5% delle perdite, ovvero 4 mila euro. – dice Esposito – Si provveda ad una nuova immediata manovra e si recuperino risorse dai vari “flop” come le lotterie degli scontrini quasi 5 miliardi in due anni, bonus vacanze con 2 miliardi non spesi e dagli altri e troppi bonus come per PC e Tablet, ma si utilizzi anche l’autocertificazione digitale che sembra sia sempre e solo a senso unico quando bisogna attivare le cosiddette banche dati per velocizzare le istruttorie. Uniche note positive, oltre all’allargamento della platea dei beneficiari, il fondo da 700 milioni per sostegno al turismo montano, un fondo da 200 milioni per il settore del wedding e per gli esercenti delle attività di commercio e della ristorazione nei centri storici ed un piccolo fondo da 100 milioni per l’annullamento di fiere e congressi».
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