Dodici mila visitatori e 300 relatori alla Bmta Paestum
| di Luigi MartinoUn eccezionale crocevia di autorità, ricercatori e testimonial di livello internazionale, una straordinaria occasione di diplomazia culturale in cui il dialogo tra Paesi trova sempre più, di anno in anno, una sede privilegiata, un luogo unico di approfondimento e divulgazione per addetti ai lavori, operatori turistici e culturali, viaggiatori e appassionati. Si conferma un evento originale nel suo genere la Borsa mediterranea del turismo archeologico che si chiusa a Paestum.
La XXI edizione, promossa e sostenuta da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, Parco archeologico di Paestum, ideata e organizzata dalla Leader srl con la direzione di Ugo Picarelli, ha attirato in quattro giorni – dal 15 al 18 novembre – oltre 12.000 visitatori tra il Centro espositivo del Savoy Hotel, il Parco archeologico, il Museo archeologico nazionale e la Basilica Paleocristiana, location della XXI edizione, oltre che 100 espositori di cui 20 Paesi esteri, circa 60 tra conferenze e incontri, 300 relatori, 120 operatori dell’offerta, 100 giornalisti accreditati.
«L’alta qualità degli incontri, le proposte di collaborazioni future, l’immagine rinnovata del Salone espositivo, la cospicua partecipazione agli incontri B2B degli operatori turistici dell’offerta con i buyer esteri selezionati dall’Enit e con i buyer nazionali dell’Aidit di Federturismo, l’apprezzamento degli illustri relatori, l’alto numero di visitatori – ha dichiarato il fondatore e direttore della Borsa Ugo Picarelli – sono solo alcuni degli elementi che ci rendono soddisfatti per aver fatto crescere l’evento anche quest’anno».
«La Borsa mediterranea del turismo archeologico, alla sua XXI edizione, si conferma l’unico, autorevole e riconosciuto appuntamento al mondo, per tutti coloro che lavorano nel campo del turismo culturale e dell’archeologia. Nello stesso tempo, resta volano di sviluppo per il territorio di Paestum, sito Unesco, e della regione Campania tutta. Uno dei più importanti obiettivi della Borsa, il confronto sul dialogo interculturale tra i popoli, si è concretizzato quest’anno nel gemellaggio tra i siti di Paestum e Palmira, la città siriana simbolo del patrimonio culturale minacciato dal terrorismo e negli accordi tra il Colosseo e il sito cambogiano di Angkor, che porteranno a un successivo gemellaggio», ha proseguito.
«Inoltre, la presenza di ministri, ambasciatori, vertici dell’Unesco – ha sottolineato Ugo Picarelli – ha sancito le celebrazioni dei due ventennali: quelli dell’iscrizione nella lista del patrimonio dell’Umanità di Paestum e Troia. E ancora le ultime scoperte sulla spianata di Gerusalemme. Gli assessori alla Cultura e al Turismo della Regione Siciliana, Sebastiano Tusa e Sandro Pappalardo, hanno più volte sottolineato l’importanza di partecipare alla Borsa, per le opportunità che da alla loro Regione grazie al confronto sulla promozione delle destinazioni e sulla valorizzazione dei beni culturali. Concludo ringraziando la Regione Campania e il Comune di Capaccio Paestum per il sostegno che hanno ritenuto di riservare alla XXI edizione».
Sono state 60 tra conferenze e incontri, con ben 300 relatori, che hanno offerto una ricchissima e ampia panoramica su più fronti, dagli ArcheoIncontri (la sezione dedicata alle conferenze stampa e alla presentazione di progetti, iniziative culturali, editoriali e multimediali), ad ArcheoLavoro (l’orientamento post diploma e post laurea con presentazione dell’offerta formativa a cura delle Università presenti nel Salone, la presentazione delle figure professionali e gli Incontri con i protagonisti dedicati a Scuole e Università, oltre alle Masterclass riservate ai diplomati a cura di Universitas Mercatorum), passando per ArcheoStartUp (in collaborazione con Re-Generation (Y)outh, con la presentazione delle nuove imprese culturali e progetti innovativi nelle attività archeologiche).
Negli Incontri con i protagonisti, dedicati ai siti archeologici del mondo, il grande pubblico ha potuto ascoltare le relazioni di importanti archeologi e direttori di prestigiosi siti e musei.
Grazie all’altissima attenzione della Borsa verso il dialogo interculturale quale valore universale delle identità e del Patrimonio culturale, condensata negli hashtag #pernondimenticare il Museo del Bardo, 18 marzo 2015, e #unite4heritage for Palmyra, Paestum ha potuto raccogliere anche quest’anno toccanti testimonianze: Moncef Ben Moussa, direttore del Museo del Bardo di Tunisi all’epoca dell’attentato del marzo 2015 (attuale direttore per lo Sviluppo dei Musei), Mouhamed Al Khaddour, presidente della Federazione delle Camere del turismo della Siria, l’archeologo Paolo Matthiae, Mohamad Saleh, ultimo direttore per il Turismo di Palmira, Omar Asaad, il figlio di Khaled al-Asaad, l’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, cui è intitolato il Premio alle scoperte archeologiche più significative, andato quest’anno all’archeologo Benjamin Clèment per la ‘piccola Pompei francese’ di Vienne.
Dal forte carattere internazionale la cerimonia di gemellaggio tra le città di Paestum e Palmira e la celebrazione del 20° anniversario dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco dell’area archeologica di Paestum, alla presenza di Mounir Bouchenaki, consigliere speciale del direttore generale Unesco, e Irina Bokova, già direttore generale Unesco, cui è stato conferito il Premio Paestum Archeologia ‘Mario Napoli’ per il suo impegno alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla promozione del turismo archeologico e al dialogo interculturale.
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