Dolci di Natale cilentani, ecco le delizie irresistibili della tradizione
| di Marianna ValloneLascia piccoli doni Nikolaus: monete, cioccolato, arance e giocattoli nelle scarpe dei bambini buoni. Viaggia in groppa a un asino la notte del 6 dicembre, porta gioia e allegria in cambio di una canzone. Succede in Germania, specialmente in Baviera, mentre più a Sud, in Italia, le cucine iniziano a scaldarsi e a profumarsi di dolci tipici. I centri storici si addobbano di sculture di luce ed alberi illuminati. E’ lo spettacolo delle città e dei borghi che così vive il Natale.
Scenari da fiaba, vialetti di case colorate con l’aria che profuma di tradizione e di buono. L’incantevole atmosfera natalizia si respira ovunque, soprattutto nelle cucine. Protagonisti del nostro viaggio sono i dolci natalizi, che chiudono tutti i pranzi e le cene delle feste; gran parte delle ricette sono caratterizzate dalla presenza di frutta secca, miele e spezie, come nel caso dei roccocò, dei susamielli e dei mustacciuoli. Ma a farla da padrone sono il pandoro ed il panettone, grandi classici.
La tradizione dolciaria natalizia campana prevede i più svariati e buonissimi dolci, dai roccoco’ ai susamielli, alle zeppole, e poi mustacciuoli, pasta reale, raffiuoli, le Zeppole di Natale (ci sono anche quelle sorrentine), sapienze.
Sulle tavole dei cilentani, invece, non possono mancare le castagnole, chiamate in molti paesi le pastorelle, gli scauratielli e gli struffoli. Quest’ultimi, che sono anche tra i più famosi dolci natalizi napoletani, sono palline di pasta fritte, cosparse di miele caldo e poi arricchite da canditi e diavolilli.
Gli scauratielli sono dolci tipici del Cilento, sono tipiche zeppole natalizie fatte con farina cotta in acqua e poi lavorata e fritta, accompagnate con il miele e mangiate calde sono una vera delizia. Sono un ricordo del passato di quando la povertà non permetteva l’acquisto di dolci e si creava con quel che si aveva a disposizione. Gli ingredienti che aromatizzano l’acqua, cambiano da ricetta in ricetta. (Qui la ricetta del Giornale del Cilento)
Le pastorelle sono tra i dolci più antichi della tradizione cilentana, con farcia di castagne. Nell’antica tradizione erano dolci fatti dalle figlie dei pastori per il loro fidanzamento (da qui il nome), ma oggi si usa farli per il periodo natalizio. Di seguito la ricetta della chef Rosalba Fucciolo.
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