Domenico Modugno: “Nel Blu dipinto di Blu” fece “Volare” la Canzone italiana

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Domenico Modugno: “Nel Blu dipinto di Blu” fece “Volare” la Canzone italiana

Se si vul individuare la data  di inizio della  Canzone d’Autore  Italiana , ovvero quando il fenomeno cantautoriale si manifesta in italia, in maniera consapevole, allora bisogna andare al primo febbraio 1958, alla serata finale del Festival di Sanremo.

Il regolamento vigente al Festival della Canzone Italiana,inperiodo storico, prevedeva che le “canzoni” da cantare,   arrivate alla serata finale, selezionate nelle due precedenti serate, quell’anno furono venti, fossero affidate ai vari “cantanti”., dalla commissione artistica del festival.  Vi fu un brano , definito “strano “ : Nel blu dipinto di blu, scritto da Domenico Modugno e Franco Migliacci che nessuno volle cantare e quindi la commissione decise che lo interpretasse il suo autore.

“Nel blu dipinto di blu”: testo

Penso che un sogno così non ritorni mai più

Mi dipingevo le mani e la faccia di blu

Poi d’improvviso venivo dal vento rapito

E incominciavo a volare nel cielo infinito

Volare oh, oh

Cantare oh, oh

Nel blu dipinto di blu

Felice di stare lassù

E volavo, volavo felice più in alto del sole

Ed ancora più su

Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù

Una musica dolce suonava soltanto per me

Volare oh, oh

Cantare oh, oh

Nel blu dipinto di blu

Felice di stare lassù

Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché

Quando tramonta la luna li porta con sé

Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli

Che sono blu come un cielo trapunto di stelle

Volare oh, oh

Cantare oh, oh

Nel blu degli occhi tuoi blu

Felice di stare quaggiù

E continuo a volare felice più in alto del sole

Ed ancora più su

Mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu

La tua voce è una musica dolce che suona per me

Volare oh, oh

Cantare oh, oh

Nel blu degli occhi tuoi blu

Felice di stare quaggiù

Nel blu degli occhi tuoi blu

Felice di stare quaggiù

Con te.”

Nell’estate del 1957  a Roma,  Domenico Modugno e Franco Migliacci scrivono :” Nel blu, dipinto di blu” .Franco Migliacci osservando il quadro “Le coq rouge dans la nuit” di Marc Chagall, fu ispirato a scrivere il testo. Quel “Volare oh oh”, che è la parte più ricordata e riconoscibile del brano, è nato per caso, dopo che Modugno osservò una mattina con la moglie Franca il cielo azzurro dalla finestra della sua casa di piazza Consalvo nella Capitale.

Fu così che la “parola” assunse un ruolo di rottura rispetto alla tradizione non solo nell’ambito del costume e dell’immaginario ma anche della canzone. Il brano segnava un punto di rottura dalla tradizione neomelodica classica  “Volare oh oh” rappresenta la voglia di una nuova Italia,.Quell’Italia  che ancora subiva le ferite di una guerra e la sua battaglia contro l’analfabetismo; La canzone divenne l’inno di una libertà ritrovata Il grido di Modugno era l’auspicio della ripresa post-bellica e del boom economico.

Il blu diventa il colore della vita, della libertà, dell’amore e, soprattutto, di un sogno a occhi aperti che sembra non finire mai

«Era un periodo magmatico, ma anche chiuso, noioso, eravamo giovani, volevamo rivoluzionare tutto», ricorda Migliacci in un’intervista.

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