Donne maltrattate, ora c’è una comunità di accoglienza a Piaggine: a misura di mamme e bambini
| di Redazionedi Marianna Vallone
Un nastro rosso e blu davanti l’ingresso. Quadri appesi, luce del sole dalle finestre, divani e peluche sui letti. A Piaggine la comunità di accoglienza per donne maltrattate è realtà ed è stata inaugurata ieri mattina, in un momento che assume un valore simbolico ancora più profondo alla luce della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Le donne della provincia di Salerno che subiscono maltrattamenti o abusi ora non sono sole: Crisalide, la Comunità per donne maltrattate, è gestita dalle cooperative sociali “Insieme a Piazza San Giovanni”, “Sorriso” e “Raggio di sole”.
Una lunga esperienza e conoscenza della dinamica del maltrattamento, degli effetti della violenza assistita sui minori e delle conseguenze per le madri, maturata in tanti anni di esperienza ha portato le tre cooperative ad immaginare una comunità di accoglienza anche nel territorio del basso salernitano dove una realtà simile non esisteva prima di ieri. La casa ha aperto le porte ieri, un progetto fortemente voluto dal sindaco di Piaggine Guglielmo Vairo, che non è nuovo a progetti di accoglienza. Da anni ha aperto le porte del suo borgo ai migranti, con il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), fino alla cura per gli anziani della comunità. Ma ora l’attenzione si è concentrata nel dare sostegno e supporto alle donne che hanno vissuto atti di violenza domestica, che sono in continuo aumento, anche a causa del lockdown.
E’ stato così firmato un accordo tra un privato, che ha messo a disposizione un immobile dotato di tutti i requisiti richiesti, e le tre cooperative sociali che si occupano di servizi alla persona. La struttura da ieri è pronta ad accogliere le donne insieme, eventualmente, ai propri figli.
L’appartamento, che sorge in un edificio abitato da altre famiglie, è composto da tre camere da letto, sala comune, due bagni e cucina abitabile. L’ospitalità avrà tempi medio-lunghi per sei nuclei di madri/minori. «Quando la donna arriva nella comunità di accoglienza di Piaggine trova personale pronto ad accoglierla, a partire dalla psicologa, poi nel corso del tempo verrà seguita da una educatrice e da un assistente sociale, e un oss che sarà sempre da supporto», spiega Pina Ventre, presidente della cooperativa Raggio di Sole.
La scelta di Piaggine non è un caso. «Questo territorio ha caratteristiche radicate sulla cultura dell’integrazione. Il supporto che possono dare gli abitanti di un piccolo paese è un punto di forza. Per questo l’appartamento nasce in un edificio in cui ci sono altre abitazioni, per dare maggiore protezione a chi ha bisogno di aiuto», ha evidenziato Carmen Landi, della cooperativa Insieme a Piazza San Giovanni.
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Una donna che decide di correre al riparo da una situazione di violenza può farlo rivolgendosi ai servizi sociali territoriali, le forze dell’ordine, i centri antiviolenza. Il presidente della cooperativa Sorriso, Gabriella Petruzziello, spiega che «il primo passo che una donna deve compiere è dentro di se, comprendere che chi ci maltratta ed umilia, chi non ci apprezza e non ci permette di essere libera non ci ama e non merita il nostro amore».
«Per Piaggine e per tutto il territorio questa casa ha un’importanza enorme. – spiega il sindaco Guglielmo Vairo – E’ un servizio che non esiste nel nostro territorio. Le donne vittime di violenza devono sapere che qui c’è un punto di riferimento, un luogo dove rifugiarsi, darsi un’altra possibilità e porre fine all’inferno che spesso vivono in un contesto familiare. Costituisce un mosaico di estrema importanza anche per la comunità, i loro figli potranno iscriversi nelle scuole del territorio».
All’inaugurazione, che si è tenuta intorno alle 12, hanno preso parte oltre al sindaco anche il presidente del consiglio comunale di Piaggine, il professore Nicola Rizzo, il parroco don Ernesto Nunziata che ha benedetto la casa, il comandante della Polizia Municipale, e il maresciallo Antonio Di Cianni e una parte del team della comunità di accoglienza delle tre cooperative.
Anche la consigliera di Parità della Provincia di Salerno, Anna Petrone, ha voluto far sentire la propria vicinanza a distanza: «Dobbiamo rafforzare oggi ancora di più la rete tra associazioni e mondo delle istituzioni affinché nessuna donna si senta sola. Dobbiamo ripensare ad una società che metta al centro politiche rivolte alle donne che le tuteli e garantisca pari opportunità».
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