Draghi bacchetta De Luca: «Scuola aperta è priorità. Non ha senso chiuderla se non chiudiamo tutto il resto»
| di Luigi Martino“Il governo ha la priorità assoluta che la scuola sia aperta in presenza. Si ricorre alla Didattica a distanza in caso di emergenze drammatiche, e basta vedere, per convincersene, gli effetti della Dad sulle disuguaglianze tra scolari, tra chi è stato più tempo a distanza e chi è stato in presenza, tra Nord e sud del Paese”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi risponde, in conferenza stampa da Palazzo Chigi, alla domanda sul malcontento di alcuni governatori e sul caso Campania, la regione in cui i giudici del Tar hanno bocciato, solo nelle scorse ore, l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca, e sconfessato la sua linea sul tema.
In particolare, una cronista domanda al premier quale sia la sua previsione, citando la frase di De Luca – ripresa nella sua intervista a Repubblica – sul governo che userebbe “i ragazzi come cavia” e sul dissenso anche di Emiliano. Draghi non commenta le parole di De Luca, ma dice di Emiliano: “Mi risulta però che Emiliano dica: io sono sempre d’accordo con Draghi, anche se non sono convinto”.
Poi aggiunge: “Le disuguaglianze” che sono provocate e misurate dalla maggiore esposizione dei ragazzi alla Didattica a distanza, “sono destinate a restare tra giovani. Sono destinate a pesare sul loro destino futuro”. E poi, argomenta ancora il premier, ” vi sono anche considerazioni di ordine pratico da tener presenti: ai ragazzi gli si chiede di stare a casa, di nn andare a scuola. Poi però vanno in pizzeria, o fanno sport tutto il giorno. E quindi non ha senso chiudere la scuola se non chiudiamo tutto il resto. Ma, come dicevo nell’introduzione, non ci sono i motivi per adottare questa chiusura totale e generalizzata per la progressione del numero delle vaccinazioni”. E se nei prossimi giorni, rispetto ai picchi che si annunciano nei contagi, si dovesse necessariamente chiudere? Draghi ribadisce: “Probabilmente ci sarà un aumento delle classi che andranno”, relativamente all’affiorare di specifiche condizioni, “in Didattica a distanza. Ma ripeto che bisogna evitare il ricorso generalizzato alla Didattica a distanza”.
Draghi, in premessa, aveva poi sottolineato: “In Italia hanno riaperto le scuole, alla ripresa dopo le vacanze natalizie. Così come è avvenuto in altri grandi Paesi europei, Regno Unito o Francia o altri. Nessuno di questi ha mai chiuso le scuole indiscriminatamente per un lungo periodo. Ed in questi Paesi ci sono situazioni pandemiche simili alla nostra”.
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