«Due anni di stallo e derisione»: il manifesto del gruppo di minoranza di Perdifumo
| di Antonio VuoloDopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Perdifumo e il conseguente commissariamento dell’Ente, il gruppo di minoranza noto come “Impegno Comune per Perdifumo” ha rilasciato un manifesto pubblico per esprimere la propria opinione sulla situazione. I tre ex consiglieri, Rosaria Malandrino, Angelica Malandrino e Carlo Corvo, hanno definito questa situazione come una “tragedia annunciata, un epilogo inevitabile”, sottolineando che “per quasi due anni abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso”.
Nel manifesto politico, i tre membri del gruppo hanno citato alcuni dei problemi che hanno caratterizzato il periodo precedente allo scioglimento del Consiglio comunale. Tra questi problemi figurano i continui litigi, gli accessi agli atti e, soprattutto, la mancata approvazione del bilancio comunale. Nel loro comunicato, i tre hanno affermato: “Nonostante tanti segnali ed il trascorrere di quasi due anni, non c’è stata la volontà concreta di risolvere la situazione, anche cercando di coinvolgere la minoranza, che è stata sempre ignorata e derisa fino all’ultimo consiglio”.
Hanno anche criticato la mancanza di progressi nella gestione comunale, sottolineando “due anni di completo stallo, di mancata programmazione, di difficoltà organizzative degli uffici, di mancata partecipazione ai PNRR, importanti per la crescita del territorio, di incapacità amministrativa che ha comportato la mancata prosecuzione di un concorso già avviato, la perdita del vigile dell’Unione, la perdita della gestione dell’acqua e della luce, continui invii di bollette pazze, la mancata manutenzione delle strade, il blocco del PUC già allo stato definitivo e potremmo continuare all’infinito”.
Hanno anche respinto l’accusa di nascondere le difficoltà amministrative dietro la mancata approvazione del bilancio comunale, definendo tale argomento “troppo comodo”. Infine, hanno accusato l’ex maggioranza di arroganza e concluso: “Solo a poche ore dalla firma delle dimissioni, è stato chiesto alla minoranza un atto di responsabilità. L’unico atto di responsabilità, che era giusto fare, era staccare quanto prima la spina ad una luce che non è stata mai accesa, per non rendersi complici di un’amministrazione assente, arrogante, unica responsabile di tutto quello che il Comune sta attraversando. Per amministrare ci vuole unione, stima reciproca, solidarietà, coraggio di portare avanti le proprie idee negli anni. E’ chiaro che questi termini siano stati totalmente ignorati da chi ha finora amministrato e che, pur di rimanere saldo e ancorato alla poltrona , non ha fatto fatica ad illudere le persone, soprattutto tanti giovani, compresi anche gli amici di sempre”.
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