Due famiglie in fuga dall’Ucraina arrivate a San Giovanni a Piro: i bimbi accolti a scuola
| di Maria Emilia CobucciCinque giorni in auto per scappare dall’Ucraina e raggiungere San Giovanni a Piro. Oltre 4000 chilometri percorsi per sfuggire alla guerra. Senza alcun ripensamento, per scampare ad una morte forse annunciata. È la storia di due famiglie che sono state costrette a lasciare la capitale dell’Ucraina Kiev, ormai sotto assedio, per salvare le loro vite. Due nuclei familiari, Hanna con sua madre e sua figlia Kira e Lina con suo figlio Sam, hanno lasciato la loro terra e senza paura hanno macinato chilometri per raggiungere il Cilento. Hanna, manager nel settore della moda, e Lina titolare di un alimentari sono cugine e insieme dunque hanno deciso di percorrere il viaggio della speranza. Ignare di cosa le aspettasse.
Fortunatamente ad attenderli a San Giovanni a Piro c’era una famiglia, loro unico contatto, che ha deciso di dargli piena ospitalità. Una casa infatti è stata messa a loro completa disposizione e all’interno della quale potranno vivere per i prossimi mesi. Ma non solo. L’intera comunità appresa la notizia del loro arrivo si è mobilitata per procurargli tutto l’occorrente. La fretta di scappare li ha costretti infatti a portare via solo i documenti e pochissime cose personali. Nulla di più. Ma subito nella comunità di San Giovanni a Piro si è messa in moto la macchina della solidarietà. Dalla spesa, agli indumenti fino all’adempimento dell’iter burocratico necessario per l’ottenimento del visto di rifugiati. Tutti si sono attivati per accogliere nel migliore dei modi i cinque rifugiati. E oltre all’accoglienza all’interno della comunità, c’è stato il pieno desiderio da parte dell’istituto scolastico di integrare i due bambini. Nell giornata di ieri infatti Sam di 5 anni e Kira la cuginetta di 8 anni hanno fatto il loro ingresso all’interno dell’istituto scolastico “Teodoro Gaza”, presente nel capoluogo.
Un incontro con tutti gli alunni delle scuola dell’infanzia e della primaria accompagnato da canti, poesie e soprattutto da un caloroso benvenuto. E un sorriso è spuntato sui loro visi, ma anche su quelli delle mamme presenti al primo incontro. «La presenza di questi due bambini ci arricchisce – ha dichiarato il Dirigente scolastico Corrado Limongi – Vogliamo dare loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Ma soprattutto cercheremo di eliminare dalla loro mente la sofferenza e tutti i brutti ricordi che si portano dietro. Il nostro compito è regalare loro la normalità».
E a dare il benvenuto alle due famiglie di rifugiati c’era anche il Sindaco Ferdinando Palazzo entusiasta per l’importante gesto di solidarietà mostrato dalla comunità. «Un profondo senso di umanità, fratellanza e appartenenza ha pervaso ancora una volta la nostra cittadinanza – ha dichiarato Palazzo – siamo tutti parte di questo unico pianeta ed è importante dimostrarlo». Pensieri pienamente condivisi dal parroco Don Pietro Scapolatempo che ha sottolineato come la solidarietà è uno dei sentimenti più importanti che accompagnata da sempre l’intera comunità che anche in questa occasione ne ha dato prova.
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