E’ morto Mario Torelli, il Cilento piange l’archeologo studioso di Paestum
| di Redazionedi Marianna Vallone
Paestum piange la morte di Mario Torelli, l’archeologo che da anni ha studiato la storia della città in età romana. La notizia è giunta mentre si sta lavorando alla pubblicazione del suo ultimo libro dedicato al Santuario di Santa Venera e mentre sono in corso i lavori di riqualificazione della sala romana del museo, il cui progetto originario venne da lui curato. Lo studioso, etruscologo e archeologo, oltre che professore univeristario, si è spento a 83 anni. Gli si deve, oltre alla lunga attività accademica e scientifica, la scoperta del porto etrusco di Gravisca, vicino a Tarquinia.
«Una perdita incolmabile per la storia dell’archeologia: non c’è stato giovane studente che non abbia studiato dai suoi testi e che non conosca la sua “Paestum romana”. Lo ricorderemo con affetto e gratitudine, a Paestum resterà per sempre il segno intangibile del suo operato», è il commento dalla direzione del Parco archeologico di Paestum e Velia.
Chi era «Nato a Roma il 12 maggio 1937, laureatosi in Lettere nel 1960, Torelli è stato l’autore della scoperta di Gravisca, il porto etrusco di Tarquinia, ed è stato professore di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana nelle Università di Cagliari e di Perugia; dal 2010 a riposo. Era socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e di molte altre istituzioni italiane e internazionali, tra cui l’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, il Deutsches Archäologisches l’American Institute of Archaeology. Aveva vinto, oltre a numerosi altri premi, il Balzan per l’Archeologia nel 2014. Torelli era stato assistente nel “Centro per le Antichità e la Storia dell’Arte del Vicino Oriente” e poi, negli anni Sessanta, ispettore archeologo presso la Soprintendenza alle Antichità dell’Etruria Meridionale. Nel 1969 era stato nominato professore aggregato di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana nell’Università di Cagliari, dove era diventato professore straordinario nel 1973. Aveva insegnato poi a Perugia, dove aveva diretto l’Istituto di Archeologia e l’Istituto di Studi Comparati sulle Società Antiche. Sempre all’Università di Perugia è stato presidente del Centro di Eccellenza per la Diagnostica dei Beni Culturali, concesso su progetto a sua firma dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Aveva coordinato la progettazione scientifica di molte mostre, tra le quali, nel 1985, le nove esposizioni della Regione Toscana in occasione dell'”Anno degli Etruschi” e quella della mostra sugli etruschi di Palazzo Grassi a Venezia nel 2000 novembre 2000. È stato autore di 27 libri scientifici e oltre 400 articoli in riviste scientifiche e autore di molti articoli scientifici per quotidiani e periodici, tra cui Il Messaggero, La Stampa e Repubblica».
©Riproduzione riservata