Eboli, bimbo sbranato da pitbull. L’esperta: «Non ci sono cani su cui mettere le stigmate»
| di RedazioneAggressioni gravi, a volte anche mortali, spesso frutto di ‘giochi’ pericolosi, con vittime anche bimbi piccoli: è di oggi l’ultimo fatto di cronaca che vede come protagonista un pitbull (anzi due). Un bambino di un anno e pochi mesi è stato strappato dalle braccia dello zio e sbranato. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto e hanno strappato la tutina per utilizzare il defibrillatore, le ferito lacero contuse erano talmente profonde che non c’è stato nulla da fare.
«Non ci sono cani su cui mettere le stigmate – spiega un’esperta – bisogna conoscere il cane che si prende e conseguentemente avere dei comportamenti adeguati per saperlo gestire. Io consiglio il Pitbull a proprietari che hanno già avuto cani, non come primo cane, così come il Lupo Cecoslovacco, perché è un cane per persone esperte, con caratteristiche molto particolari”.
Numerose e gravi le aggressioni con vittime i bambini: il 18 febbraio scorso, in Sicilia, una bimba di 4 anni di San Cataldo è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dopo essere stata azzannata da un Pitbull, appartenente alla sua famiglia. Il cane ha morso la piccola alla testa, alle braccia e ai glutei. Altra aggressione, solo pochi giorni prima, il 26 gennaio a Viterbo dove un altro Pitbull ha azzannato una bambina di due anni e mezzo. La piccola è stata morsa ai piedi ed è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Belcolle, dove è arrivata in codice rosso. E ancora, il 18 giugno del 2023, a Genova un bambino di due anni è stato azzannato anche lui al volto in maniera particolarmente grave: operato al Gaslini, dopo essere stato in pericolo di vita, i medici gli hanno ricomposto una estesissima lacerazione al naso, la frattura alla mandibola, la grave lesione della palpebra e dell’orbita dell’occhio destro.
“Tante volte succede che i genitori lascino i bambini senza controllo, anche molto piccoli, con i cani – spiega l’educatrice – Il principale consiglio è non lasciare i cani incustoditi, che è la cosa fondamentale sia per il Pitbull e per qualsiasi altro cane; ci sono delle leggi ben precise che dicono che i nostri cani tra le persone devono essere condotti al guinzaglio della lunghezza di 150 cm. Poi ci sono le aree di sgambamento, dove i cani possono rimanere liberi; nessuno inoltre vieta nelle aree rurali la passeggiata nel bosco con il cane. È chiaro che se che il cane ha problemi particolari, ad esempio paure, si deve vigilare in modo particolare”. Ma la vigilanza spesso manca. Cosi’ il 21 ottobre 2023 nel Pavese, un pitbull rinchiuso in un cortile, approfittando di un cancello aperto, è sceso in strada – a Ghiaie di Corana, in provincia di Pavia. – e ha aggredito una anziana donna di 84 anni; inutili i soccorsi, la donna è morta poco dopo.
Dunque, che consigli dare per una corretta gestione di questo animale? “Molto spesso i consigli vengono chiesti quando il problema c’è già – spiega l’esperta – Con certe tipologie di cane, che hanno una certa mole e certe caratteristiche, bisogna lavorare in prevenzione, e questo molto spesso non viene fatto. Molto spesso sono cani che vengono lasciati con la possibilità di autogestirsi, oppure che hanno motivazioni frustrate: non viene rispettato il loro benessere, la loro etologia, e conseguentemente hanno delle frustrazioni a livello motivazionale, che possono poi sfociare in problematiche come queste. Se ci si informasse, si saprebbe che questo tipo di cani hanno delle particolari motivazioni – una motivazione molto competitiva con i loro consimili, spesso hanno una elevata predatorietà; e non dimentichiamo che i gatti e i cani di piccola taglia, e anche i bambini molto piccoli, possono assomigliare a delle prede. Sapere questo – conclude l’esperta bolognese – non vuol dire che questo cane è un ‘demonio’, ma mettere in atto una serie di strategie per proteggere le potenziali prede e per ridurre la predisposizione di questa tipologia di cane”.
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