Cilento, ecco le microdiscariche degli «allergici» alla differenziata
| di Rito RuggeriNel Cilento l’estate è quasi finita, i vacanzieri sono partiti, ma diverse piazzole di sosta continuano ad «ospitare» sacchetti di rifiuti. Contro chi puntare allora l’indice? Non erano solo loro, i turisti, gli indisciplinati che non trovando più i cassonetti per strada si davano al lancio della monnezza dal finestrino? Pare di no. C’è un’altra categoria. Erminio Signorelli, presidente del Corisa4, li chiama i «refrattari». Alla raccolta differenziata naturalmente. Sono quelli che hanno la loro residenza nei comuni del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, quelli che ogni giorno dovrebbero suddividere la plastica dalla carta, l’indifferenziato dall’umido. E invece no. Più comodo fare un’unica busta mista e lasciarla dove capita. Alla faccia dell’ambiente e dei cartelli «Qui la natura è protetta».
«È un problema che è stato rilevato da più di un sindaco del territorio – dice Signorelli – ci sono cittadini che sono ’allergici’ alla differenziata. Ci vuole maggiore vigilanza dagli organi preposti». E così, lungo le piazzole della variante alla statale 18, durante i mesi estivi, è stato predisposto un servizio speciale di raccolta. Potenziato, per stare dietro ai turisti maleducati. «Abbiamo avuto un incontro con il Parco del Cilento e con i comuni – continua Signorelli – per delineare un accordo di programma allo scopo di istituire delle squadre ambientali di vigilanza». Nel frattempo, tutti immobili e indifferenti davanti al crescere di microdiscariche all’aperto. Come accade sulla strada provinciale 46, deviazione della statale 18 nei pressi di Torchiara, lì dove si prosegue per Laureana Cilento, Perdifumo, Sessa Cilento, San Mauro Cilento, Serramezzana. Una strada immersa nel verde della natura che porta al Monte Stella o a Vatolla sede della prestigiosa Fondazione Giambattista Vico.
Lungo il percorso si trovano due piazzole trasformate da mesi in immondezzai. In una di queste da qualche giorno addirittura giace tra sacchetti di ogni colore dilaniati dai cani randagi, un motorino. E proseguendo non mancano sacchetti solitari lanciati lungo i bordi delle strade a fare da sfondo ai castagneti. Il percorso dei rifiuti, spesso scelto dagli amanti del ciclismo, continua verso la provinciale 45. Lì dove da anni c’è quella che tutti chiamano la «discarica di Agropoli». Data l’assenza di qualsiasi cartello, pare non sia dato sapere che cosa tecnicamente sia questo luogo. Se un sito di stoccaggio provvisorio, se una discarica, se un’area di trasferenza. Di certo è un luogo nel territorio del comune di Agropoli, dove negli ultimi anni sono state conferite tonnellate di rifiuti.
Dalla strada si vedono voluminose distese di ingombranti, vicino ad una vasca di rifiuti. Sulla discarica svolazzano i gabbiani. All’interno del sito, c’è anche un’altra area, questa gestita del Consorzio Sa 4, dove riposano in pace da anni diverse tonnellate di immondizia imballata. In attesa di un posto in discarica. Intanto martedì il sindaco di Agropoli Franco Alfieri ha firmato un’ordinanza che prevede il pugno duro contro i commercianti che abbandonano indiscriminatamente i rifiuti in occasione del mercato settimanale del giovedì in via Taverne e del mercato giornaliero di frutta e verdura di piazza Merola e via della Libertà. Multe fino a 500 euro con il rischio di sospensione temporanea dal mercato.
Fonte :
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/
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