“Escluso il cane”: il grido di Rino Gaetano contro l’emarginazione e le contraddizioni della società
| di Giuseppe AmorelliAl Festival di Sanremo del 1978, Rino Gaetano giunge terzo con il brano: ”Gianna”. Gianni Boncompagni, lo invita alla trasmissione televisiva :”Disco Ring.”, definendolo:” menestrello che compone versi senza senso.. Rino gli risponde che i suoi brani sono ispirati alla poetica di Majakovskij. Questa sua affermazione corrisponde alla realtà. Infatti Rino Gaetano nei suoi brani adottava uno stile atipico, buffonesco ironico, surreale .Scriveva immune da vincoli come la metrica e faceva uso degli avverbi in maniera bizzarra, :Proprio la rivoluzione lessicale e sintattica voluta da Majakovskij che soleva, nei suoi poemi, intrecciare il motivo d’amore con quello politico-sociale. Ne è la prova il brano “Escluso il Cane” che viene pubblicato nell’anno 1977, tratto dall’ album “Aida”.
“Chi mi dice ti amo
Chi mi dice ti amo
Ma togli il cane
Escluso il cane
Tutti gli altri son cattivi
Pressoché poco disponibili
Miscredenti e ortodossi
Di aforismi perduti nel nulla
Chi mi dice ti amo
Chi mi dice ti amo
Se togli il cane
Escluso il cane
Non rimane che gente assurda
Con le loro facili soluzioni
Nei loro occhi c’è un cannone
E un elisir di riflessione
E tu non torni qui da me
Perché non torni più da me
Chi mi dice ti amo
Chi mi dice ti amo
Ma togli il cane
Escluso il cane
Paranoia e dispersione
Inerzia grigia e films d’azione
Allestite anche le unioni
Dalle ditte di canzoni
E tu non torni qui da me
Perché non torni più da me”
Diverse possono essere le “letture” del testo. In questo brano Rino Gaetano Rino ci parla della difficoltà di vivere in una società che non accetta le persone ,emarginandole e abbandonandole al loro destino perchè non si adeguano ai suoi standard: tutti gli altri son cattivi pressoché poco disponibili miscredenti e ortodossi di aforismi perduti nel nulla ” …..”Non rimane che gente assurda, con le loro facili soluzioni, nei loro occhi c’è un cannone E un elisir di riflessione”. Rino Gaetano si sente solo e abbandonato anche dal suo amore: “e tu non torni qui da me, perché non torni più da me.” Questa “condizione” ovvero che di Rino Gaetano vive la troveremo piu accentuata nei brani avvenire. Infatti la sua denuncia sociale è piu marcata nel brano:” Io scrivero’” dell’anno 1978,” sul mondo e sulle sue brutture, sulle mie immagini pubbliche e sulle camere oscure, perche cerco un mondo diverso eroe a tempo perso. Ed infine il suo ultimo grido nel brano :”Eio ci sto” dell’anno 1980: “ mi guardo intorno e vedo che son solo, cerco una bandiera diversa senza sangue e sempre tersa:”
I testi delle sue canzoni sono lo strumento, il veicolo di narrazioni personali, messaggi politici, riflessioni sul disagio sociale di quell’epoca caratterizzata dagli anni di piombo.
Altro che “non-sense” le sue narrazioni musicali rappresentavano e rappresentano un grido anticoformista denunciando con, ironia, una società piena di contraddizioni e violenze dove la corruzione il clientelismo imperavano
©Riproduzione riservata