“Escluso il cane”: il grido di Rino Gaetano contro l’emarginazione e le contraddizioni della società

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“Escluso il cane”: il grido di Rino Gaetano contro l’emarginazione e le contraddizioni della società

Al Festival di Sanremo del 1978, Rino Gaetano giunge terzo con il brano: ”Gianna”.  Gianni Boncompagni,  lo invita alla trasmissione televisiva :”Disco Ring.”, definendolo:” menestrello che compone versi senza senso.. Rino gli risponde che i suoi brani sono ispirati alla poetica di  Majakovskij.  Questa sua affermazione corrisponde alla realtà. Infatti  Rino Gaetano nei suoi brani adottava uno stile atipico, buffonesco ironico, surreale .Scriveva immune da vincoli come la metrica e faceva uso degli avverbi in maniera bizzarra, :Proprio la rivoluzione lessicale e sintattica voluta da Majakovskij che soleva, nei suoi poemi, intrecciare il motivo d’amore con quello politico-sociale.  Ne è la prova il brano “Escluso il Cane” che viene pubblicato nell’anno 1977, tratto dall’ album “Aida”. 

“Chi mi dice ti amo

Chi mi dice ti amo

Ma togli il cane

Escluso il cane

Tutti gli altri son cattivi

Pressoché poco disponibili

Miscredenti e ortodossi

Di aforismi perduti nel nulla

Chi mi dice ti amo

Chi mi dice ti amo

Se togli il cane

Escluso il cane

Non rimane che gente assurda

Con le loro facili soluzioni

Nei loro occhi c’è un cannone

E un elisir di riflessione

E tu non torni qui da me

Perché non torni più da me

Chi mi dice ti amo

Chi mi dice ti amo

Ma togli il cane

Escluso il cane

Paranoia e dispersione

Inerzia grigia e films d’azione

Allestite anche le unioni

Dalle ditte di canzoni

E tu non torni qui da me

Perché non torni più da me”

Diverse possono essere   le “letture” del testo. In questo brano Rino Gaetano Rino ci parla della difficoltà di vivere in una società che non accetta le persone ,emarginandole e abbandonandole al loro destino perchè non si adeguano ai suoi standard: tutti gli altri son cattivi pressoché poco disponibili miscredenti e ortodossi di aforismi perduti nel nulla ” …..”Non rimane che gente assurda, con le loro facili soluzioni, nei loro occhi c’è un cannone E un elisir di riflessione”. Rino Gaetano si sente solo e abbandonato anche dal suo amore: “e tu non torni qui da me, perché non torni più da me.” Questa “condizione”  ovvero  che  di Rino Gaetano vive la troveremo piu  accentuata nei brani avvenire. Infatti  la sua denuncia sociale è piu marcata nel brano:” Io scrivero’” dell’anno 1978,” sul mondo e sulle sue brutture, sulle mie immagini pubbliche e sulle camere oscure, perche cerco un mondo diverso eroe a tempo perso. Ed infine il suo ultimo grido nel brano :”Eio ci sto” dell’anno 1980: “ mi guardo intorno e vedo che son solo, cerco una bandiera diversa senza sangue e sempre tersa:”

I testi delle sue canzoni sono lo strumento, il veicolo di narrazioni personali, messaggi politici, riflessioni sul disagio sociale di quell’epoca caratterizzata dagli anni di piombo.

Altro che “non-sense” le sue narrazioni musicali rappresentavano e rappresentano un grido anticoformista denunciando con, ironia,  una società piena di contraddizioni e violenze dove la corruzione il clientelismo imperavano 

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