Esplode il caso delle “liste farlocche” nel salernitano: scattano le indagini

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Esplode il caso delle “liste farlocche” nel salernitano: scattano le indagini

Le elezioni amministrative in Campania, in programma domenica 25 e lunedì 26 maggio, si aprono con un’ombra pesante: in diversi piccoli comuni sono partite indagini sulle cosiddette “liste farlocche”. Una pratica sospetta che rischia di alterare il normale svolgimento del voto e che ha attirato l’attenzione della magistratura.

Nel Salernitano, oltre alla competizione vera e propria a Capaccio Paestum tra Carmine Caramante, Simona Corradino e Gaetano Paolino, i riflettori sono puntati su Castelnuovo di Conza, Ispani e Sant’Angelo a Fasanella. In questi piccoli centri, tutti sotto i mille abitanti, si è registrato un numero anomalo di candidature, in molti casi riconducibili a personale delle forze dell’ordine non residente.

Le Procure competenti hanno avviato accertamenti per far luce su un fenomeno che, secondo le prime ricostruzioni, consisterebbe nella creazione di liste composte da agenti e militari che si candidano al solo scopo di ottenere un mese di aspettativa retribuita, senza alcun reale interesse politico o amministrativo.

A Castelnuovo di Conza si contano ben tredici candidati alla carica di sindaco, ma la sfida autentica è tra Onorato Francione e Giulio D’Elia. Gli altri undici candidati, rappresentati da nomi come Francesco Villanno, Pasquale Merola, Antonio Andriani, Salvatore Di Michele, Claudio Ribello, Walter Tomasso, Claudio D’Alieso, Valerio Almavera, Francesco Luongo, Luca Guido De Blasio e Vincenzo Monaco, sarebbero collegati a queste liste “di comodo”.

Scenario simile a Ispani, dove alla competizione tra Gianfranco Ionnito e Franco Fragomeno si aggiungono otto liste sospette, e a Sant’Angelo a Fasanella, dove l’unico candidato reale, Bruno Tierno, si ritrova a fronteggiare ben tredici liste collegate a personale militare.

L’attenzione degli inquirenti si concentra sulla violazione delle norme elettorali e sull’eventuale danno erariale provocato dalle assenze retribuite dei candidati. I controlli in corso potrebbero portare a un’invalidazione delle liste irregolari o, nei casi più gravi, anche a procedimenti giudiziari contro i responsabili.

Le operazioni di voto, intanto, si terranno regolarmente il 25 e 26 maggio, con eventuali ballottaggi fissati per l’8 e 9 giugno. Ma l’aria che si respira è quella di una campagna elettorale segnata da un clima di tensione e sospetti.

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