Castellabate, “Arriva Lu Re” ricordando il passaggio di Gioacchino Murat

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Castellabate, “Arriva Lu Re” ricordando il passaggio di Gioacchino Murat

In anticipo di qualche mese si celebra il bicentenario della venuta a Castellabate di Gioacchino Murat, re di Napoli, ospite, all’ombra del Castello, del Palazzo Perrotti, della famiglia nobiliare. Una lapide ricorda questa sua presenza nel novembre del 1811. Accolta dalla gentilissima signora Maria vedova Perrotti, sono entrata nella stanza che ospitò Murat, provando l’emozione che cose immutate, conservate nel tempo, possono trasmettere. Ferma, silenziosa, sentivo da quel letto da campo, sul quale dormì, da quel bacile, da quella brocca da lui usate, emanare quell’energia del tempo passato con quasi simbolici messaggi, sintesi di eventi trascorsi collegati da misteriosi fili. Un profumo di pizze, che saliva dai locali del piano terra adibiti a ristorante, sembrava richiamare alla nascita di Murat da un albergatore, ed al lavoro che egli stesso per tre anni aveva intrapreso, seguendo il mestiere paterno! Poi la carriera militare e re……. in quel letto!! Merito di questa famiglia l’aver saputo custodire quest’angolo che parla di storia, testimonianza di un ruolo nel tempo di questo paese affascinante. Noto un dipinto che rappresenta un antenato, la signora Perrotti mi spiega, “questo giovane, durante l’epoca della Rivoluzione Napoletana del 1799, fu ucciso al balcone di questa casa”! Immediato ritorna allora nel mio pensiero un richiamo a Castellabate anche nel testo di Benedetto Croce “ La Rivoluzione Napoletana del 1799”, dove anche lessi di Luisa Granito, figlia del Marchese di Castellabate che era stata operosa politicamente in tale rivoluzione. Il passaggio di Murat in tale paese non dovette essere casuale, come dicono, essendo egli in viaggio per la Calabria, ma certamente legami storici e politici lo condussero qui. Un’altra targa ricorda la famosa sua frase “Qui non si muore”,  pronunciata affascinato dalla salubrità del luogo. Frase, ironicamente, recentemente ripresa nel film “Benvenuti al sud” con un ramo che copre il “non”, per  spaventare il protagonista. Stranamente ricordiamo che pochi giorni dopo, il 29 Novembre 1811, Murat avrebbe decretato la chiusura della gloriosa Scuola Medica Salernitana. Per celebrare l’importante evento, sabato 4 giugno 2011 partirà il progetto “Arriva lu Re” con l’appuntamento alle 18 nel salone d’onore del Castello dell’Abate. Organizzata dall’associazione turistica Pro Castellabate e patrocinata dal Comune di Castellabate, è prevista la presentazione del testo “Murat” di Renata De Lorenzo, docente di Storia contemporanea presso l’Università Federico II di Napoli.
All’incontro saranno presenti il neosindaco di Castellabate Costabile Spinelli, Luisa Maiuri, vicesindaco e assessore alla Cultura, Vincenzo Caputo, dottore di ricerca in storia all’Istituto Universitario Navale di Napoli, Gennaro Malzone, esperto di storia locale, Luigi Vecchio, docente di Storia Greca dell’Università degli Studi di Salerno, Carmine Pinto, professore di Storia Contemporanea, Silvio de Majo, professore di Storia economica presso l’Università Federico II di Napoli. Gli interventi saranno coordinati dal dottor Lorenzo Durazzo dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
E’ previsto, inoltre, il saluto di Roberta Perrotti, discendente della famiglia che l’11 novembre del 1811 ospitò il Re Gioacchino Murat, colui che alcuni storici affermano agì più con ardore, con cuore coraggioso, che con razionalità, con la testa, e come sembra simbolicamente aver  anch’egli voluto sottolineare, con la sua ultima richiesta al plotone di esecuzione di non colpire la testa, ma di essere fucilato al cuore, con la sua ultima frase:
“SAUVEZ MA FACE-VISEZ MON COEUR–FEU!!

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