Velia: città incantata. Solo per una notte?
| di Rosalia TancrediQuartiere meridionale ripulito dall’erba, percorso braille ripristinato, sentiero illuminato, masseria Cobellis aperta al pubblico: così si è mostrata Elea–Velia la sera del 14 maggio in occasione de “La notte dei Musei”.
Il gruppo di persone in visita alla città si è raccolto in un silenzioso pellegrinaggio e attraverso Porta Marina Sud, costeggiando il Criptoportico, ha raggiunto l’area dove il cantore del mare, Francesco D’Angiolillo, e il poeta Maurizio Tortora hanno allietato i presenti.
Non sono mancati i fritti cilentani a cura dell’associazione Assotur e un telescopio, manovrato dai giovani astrofili del liceo scientifico, puntato verso il cielo, posizionato vicino alla cosiddetta “casa degli affreschi”, ha permesso a tutti di approdare su altri pianeti.
Tra i partecipanti alla suggestiva serata anche Pasquale Mondelli, rappresentante dell’Unione Ciechi e direttore della sede di Casalvelino, soddisfatto per l’intervento effettuato sulle tante tartarughe munite di codice braille disseminate lungo il percorso e finalmente di nuovo intatte, pronte per essere sfiorare e lette, capaci ancora di fornire indicazioni precise.
Da lontano, intanto, via di Porta Rosa, buia e tenebrosa, ha fatto rivivere Parmenide e Zenone e chi ha chiuso gli occhi probabilmente ha visto il vecchio maestro in compagnia del suo discepolo inerpicarsi lungo la salita.
Semplici interventi, del sano volontariato, un pizzico di ingegno e la serata è riuscita.
Prossimo appuntamento per una nuova giornata tutta da trascorre sull’acropoli dell’antica città, dalla quale si possono scrutare non soltanto i resti di una delle colonie più importanti della Magna Grecia, ma anche il paesaggio mozzafiato circostante, il mare e le verdeggianti colline, il 24 maggio in occasione dei festeggiamenti in onore della cosiddetta “Madonna di Velia”.
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