Febbre del Nilo, primo caso all’ospedale di Vallo della Lucania

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Febbre del Nilo, primo caso all’ospedale di Vallo della Lucania

Un caso di infezione da virus West Nile è stato recentemente diagnosticato su un paziente di 78 anni, di Agropoli, ricoverato nei giorni scorsi presso l’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. L’anziano, residente ad Agropoli, si era presentato al pronto soccorso con sintomi iniziali di febbre alta e insufficienza respiratoria, manifestazioni che spesso possono essere scambiate per altre infezioni comuni. 

 Vista la complessità e gravità del quadro clinico, i medici del presidio ospedaliero cilentano hanno deciso di effettuare una serie di esami approfonditi, optando per il trasferimento del paziente all’ospedale Cotugno di Napoli. In questa struttura specializzata, ulteriori accertamenti hanno confermato i sospetti iniziali dei sanitari di Vallo della Lucania: il 78enne è risultato positivo al virus West Nile, un’infezione virale trasmessa principalmente dalle zanzare infette. Attualmente, il paziente è ricoverato nel reparto di rianimazione del Cotugno, dove riceve cure intensive per affrontare le complicanze neurologiche associate all’infezione. 

Le sue condizioni, pur restando critiche, sono state definite stabili dai medici, che continuano a monitorarlo costantemente. L’episodio ha messo in luce la prontezza e l’attenzione del personale sanitario dell’ospedale San Luca, che è stato in grado di riconoscere rapidamente i segni di una possibile infezione da virus West Nile e di intervenire di conseguenza. 

Questo non è il primo caso di infezione nella zona a sud di Salerno: recentemente, altri due casi sono stati registrati ad Altavilla Silentina. La decisione di trasferire il paziente al Cotugno è stata presa per garantire un livello di assistenza superiore, in un ambiente dotato delle risorse necessarie per gestire infezioni complesse. Resta ancora da chiarire come il paziente di Agropoli abbia contratto il virus. 

Il West Nile è trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette, che a loro volta acquisiscono il virus pungendo uccelli portatori. In rari casi, l’infezione può essere trasmessa anche tramite trasfusioni di sangue o trapianti di organi. Sebbene la maggior parte delle persone infette non sviluppi sintomi significativi, alcune possono manifestare febbre, mal di testa e dolori muscolari. Nei casi più gravi, il virus può causare meningite o encefalite, condizioni potenzialmente fatali. L’attenzione tra il personale sanitario della struttura cilentana resta alta, pronta a gestire eventuali altri casi di infezione.

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