Febbre del Nilo: spuntano altri casi, cresce la preoccupazione nel salernitano

| di
Febbre del Nilo: spuntano altri casi, cresce la preoccupazione nel salernitano

Allarme West Nile in provincia di Salerno: confermati due casi di infezione e si attende il riscontro su un terzo sospetto. L’Istituto Superiore di Sanità sta attualmente analizzando i tamponi, come previsto dal protocollo sanitario, per confermare la diagnosi di West Nile Virus (WNV) e determinare l’origine della trasmissione.

Il secondo caso accertato riguarda un 64enne di Roma, in vacanza nella sua città natale di Roccadaspide. L’uomo, in visita dal primo agosto, si è presentato all’ospedale locale con febbre il 3 agosto, ma è stato dimesso senza ulteriori accertamenti. Riportato al pronto soccorso il giorno 8, è stato successivamente trasferito all’ospedale “Ruggi” di Salerno, dove è stato diagnosticato con l’infezione virale. Questa situazione ha messo in allerta la clinica di Infettologia dell’Università di Salerno, attivando un protocollo di sorveglianza sanitaria. Il laboratorio dell’ospedale di via San Leonardo è ora il centro di analisi per i test sul virus.

Indagini in Corso su un Terzo Caso

Un ulteriore caso sospetto di West Nile potrebbe riguardare un 74enne di San Mango Piemonte, giunto al “Ruggi” con sintomi di encefalite. Il test eseguito il 10 agosto è ora sotto esame e potrebbe confermare la presenza del virus. La comunità attende con apprensione il responso definitivo delle autorità sanitarie.

Monitoraggio e Misure di Prevenzione

Il professor Pasquale Pagliano, esperto di malattie infettive all’Università di Salerno, ha sottolineato che, nella maggioranza dei casi, l’infezione è asintomatica o presenta solo sintomi lievi. Solo l’1% delle infezioni può evolvere in encefalite, con una prognosi generalmente favorevole. Tuttavia, l’aumento dei test può portare alla scoperta di più casi, creando un’apparente crescita dei casi gravi, spesso un errore statistico.

Il professor Francesco De Caro, docente di igiene e medicina preventiva, ha rimarcato l’importanza di norme di profilassi ambientale, come la disinfestazione e il monitoraggio delle zanzare, vettori principali del virus. Si raccomanda l’uso di spray repellenti, zanzariere e la rimozione di ristagni d’acqua. “Il virus non si trasmette da uomo a uomo, ma attraverso la puntura di zanzare infette, che hanno precedentemente punto un volatile serbatoio,” ha spiegato De Caro.

Azione dell’ASL Salerno

In risposta all’emergenza, l’ASL Salerno ha intensificato le operazioni di disinfestazione nelle aree colpite e pianifica interventi più ampi entro la fine del mese. Il dipartimento di prevenzione collettiva, diretto da Arcangelo Saggese, è già operativo per monitorare la situazione, inclusi controlli su animali potenzialmente infetti come cavalli, per prevenire ulteriori focolai.

Nonostante la preoccupazione crescente, gli esperti rassicurano che il numero di casi nella provincia di Salerno resta contenuto rispetto ad altre aree d’Italia e d’Europa. La vigilanza continua e le misure di prevenzione in atto mirano a proteggere la salute pubblica, riducendo al minimo il rischio di ulteriori contagi.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata