Femminicidio Castellabate, emergono nuovi dettagli dalla Tac. Lasciata la pista Santa Maria
| di Luigi MartinoContinua a rimanere avvolta nel mistero la tragica fine di Silvia Nowak, cittadina tedesca di 53 anni, ritrovata morta martedì mattina in una zona isolata a Ogliastro Marina. Il corpo della donna, parzialmente carbonizzato e nascosto nella vegetazione a pochi metri dalla sua abitazione in via Arena, ha scosso profondamente la comunità di Castellabate.
Mentre si attendono i risultati dell’autopsia e del test del dna per confermare l’identità e le cause del decesso, nuovi dettagli emergono sul caso. La tac effettuata sul cadavere presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania ha rilevato una frattura grave alla testa e una al polso destro, indizi che alimentano i sospetti di un atto violento. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, presenta inoltre ferite che potrebbero essere riconducibili ad armi da taglio o, alternativamente, a morsi di animali selvatici.
La dinamica precisa della morte di Silvia Nowak resta incerta. Secondo le prime ipotesi investigative, l’assassino avrebbe tentato di dare fuoco al corpo per nascondere le prove, abbandonandolo poi nella fitta vegetazione a circa 150 metri dalla casa della vittima. L’area era già stata perlustrata nei giorni precedenti dalle forze dell’ordine, con l’ausilio di droni e unità cinofile, ma senza risultati concreti.
Il compagno della vittima, un uomo di 62 anni identificato come K.D., continua a dichiararsi estraneo ai fatti. Le immagini di una telecamera di videosorveglianza confermano che la donna è uscita di casa la mattina del decesso, mentre il compagno ha fornito un alibi che sembra essere supportato da prove. Tuttavia, gli inquirenti mantengono aperte tutte le piste, senza escludere alcuna ipotesi.
Nel frattempo, le indagini si sono temporaneamente spostate verso Santa Maria di Castellabate, seguendo una traccia che si è rivelata infondata. “In questo momento, purtroppo, ogni ipotesi è possibile”, ha dichiarato l’avvocato della coppia, Felice Carbone. “Non abbiamo ancora riscontri oggettivi, se non il ritrovamento del corpo carbonizzato”.
L’intera comunità attende con apprensione l’esito dell’autopsia, che sarà eseguita dal medico legale Adamo Maiese, nella speranza di fare luce su questo inquietante caso che lascia ancora molti interrogativi senza risposta.
©Riproduzione riservata