Fidia Farmaceutici disponibile a produrre vaccini per la Pfizer: un cilentano a capo del colosso
| di Redazionedi Antonio Vuolo
Potrebbe arrivare dal Veneto un aiuto alla Pfizer Biontech, la casa farmaceutica statunitense che venerdì ha annunciato al governo italiano il taglio settimanale di 165mila vaccini anti-Covid sui 562 mila concordati almeno fino al 25 gennaio. La proposta d’aiuto è della Fidia Farmaceutici di Abano Terme, in provincia di Padova, che, attraverso una nota ufficiale, si è detta disponibile a produrre le dosi vaccinali per conto della Pfizer Biontech. Il colosso italiano, il cui direttore Angelo Schiavo è originario di Vallo della Lucania, ha di fatto un’importante e pluriennale capacità di produrre vaccini per uso umano nell’ordine di decine di milioni di dosi l’anno, con un impianto produttivo in piena funzionalità. Fidia, infatti, produce in conto terzi per multinazionali del farmaco con accordi pluriennali. E di fronte ad esigenze di salute pubblica e sicurezza nazionale si rende disponibile a mettere a disposizione del Paese, e al servizio della collettività.
«Bisogna essere degni del popolo Italiano! Non è degno chi compie atti di disonestà, i corrotti ed i disonesti devono essere colpiti senza alcuna considerazione – dice il direttore Angelo Schiavo – Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili nel nostro Paese. Il nostro Paese non si salverà , la stagione dei diritti e della libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere ! Scendere in campo per il bene della comunità , il bene del Paese , il bene Comune , a mio avviso è un dovere ! Coniugando umiltà, esperienze e le saldi radici alla mia terra Cilentana , ho deciso di mettere disposizione del Paese il nostro Know How. Il Know How di un Azienda Italiana , leader nel mondo, per il Paese Italia». Intanto, sempre dalla Fidia Farmaceutici, arriva un altro importante nella lotta contro il covid grazie al Nodigap-colecalciferolo, farmaco a base di vitamine D che in diversi studi ha già dimostrato la diminuzione dei decessi e dei trasferimenti in terapia intensiva tra i pazienti covid.
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