Parente (Anisp): pirotecnia, eccellenza italiana ma senza fondi per la sicurezza
| di Federico MartinoHa vinto per diversi anni i Campionati mondiali degli spettacoli pirotecnici in Canada e ottenuto una miriade di riconoscimenti a livello internazionale. Giuseppe Parente, titolare dell’omonima azienda di Baldissero Torinese e presidente dell’Anisp, l’associazione più rappresentativa della categoria, il prossimo weekend sarà a “International fireworks fair”, di scena da venerdì 1° aprile a domenica 3 aprile nei padiglioni espositivi di Vallo della Lucania.
E coglie subito l’occasione per fare il punto su un comparto che è tra le eccellenze del made in Italy, ma soffre dall’essere ingabbiato in una burocrazia antiquata. «Le aziende italiane fanno sempre una bella figura sui palcoscenici internazionali. Il made in Italy ha decisamente una marcia in più – spiega Parente, che ha collezionato in prima persona un palmaress di tutto rispetto – Ultimamente il nostro lavoro si è diversificato, alcuni prodotti si importano dalla Cina. Ma è importante che non si perda la scuola italiana. La nostra firma nel cielo si riconosce subito: lo spettacolo è sempre diverso ed emozionante, perchè ogni azienda ci mette qualcosa di suo. Non è una fotocopia come accade con i fuochi cinesi».
Anche questo simbolo del Belpaese, però, ha le sue spine, dai lacci burocratici all’assenza di finanziamenti perfino per la promozione della sicurezza. «I regolamenti e le direttive del settore sono ancora dettate dal Tulps, il testo unico legge pubblica sicurezza, con il relativo regolamento di esecuzione del 1940, tutt’altro che aggiornati alla realtà dei nostri tempi – commenta Parente – E poi abbiamo a che fare con una burocrazia che ci soffoca. Negli ultimi tempi, tuttavia, le istituzioni stanno facendo passi importanti, dietro la spinta delle associazioni di categoria. Iniziative come quella che si svolge a Vallo della Lucania dovrebbero essere all’ordine del giorno per tenere viva l’attenzione sul settore».
Un altro tema di stringente attualità resta quello della sicurezza. «È una nostra priorità – rimarca Parente – Sappiamo di svolgere un lavoro pericoloso, dove non possiamo mai abbassare guardia, ma dobbiamo coltivare sempre un pizzico di paura, perchè come l’attenzione cala questo lavoro ce la fa pagare.Come associazioni di categoria organizziamo convegni per far conoscere i nuovi metodi di lavorazione, svolgiamo seminari sulle miscele più sensibili e ci affidiamo ai laboratori chimici per sostituirle con composti meno rischiosi. Lavoriamo molto, ma siamo abbandonati. Tutte queste opere di prevenzione le realizziamo solo con le nostre risorse. Non abbiamo finanziamenti per promuovere la sicurezza».
Il futuro del settore è legato all’auspicata semplificazione normativa e alle nuove generazioni. «Ai nostri convegni partecipano anche i giovani, segno che c’è un ricambio generazionale. Ma i giovani devono avere stimoli per fare questo lavoro. Oggi abbiamo molti problemi, con il supporto delle istituizioni speriamo di riuscire a snellire le procedure e aggiornare le leggi».
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