Finanziamenti ai comuni per la viabilità, Giovanni Fortunato diffida la Regione
| di RedazioneCome preannunciato da Giovanni Fortunato, responsabile per gli Enti Locali di Fratelli d’Italia, arriva l’istanza di autotutela, da inviare al presidente della Regione Campania e per conoscenza a tutti i sindaci e presidenti di provincia della Campania, con la quale Fortunato diffida la Regione stessa a modificare i criteri di valutazione delle proposte presentate secondo il principio di imparzialità di cui all’art. 97 della Costituzione.
«La Regione Campania con Decreto dirigenziale n. 3 del 26 marzo 2018 – spiega l’ing. Giovanni Fortunato – ha approvato l’avviso pubblico contenente “Manifestazione di interesse alla presentazione di progetti coerenti con i programmi di intervento sulla viabilità regionale finanziati con le risorse FSC 2014-2020 di cui alla delibera CIPE 54 – 2016”. Ebbene l’indetta procedura di selezione è viziata dalla previsione di criteri di valutazione delle proposte palesemente illegittimi che determinano disparità di trattamento secondo una logica premiale arbitraria ed anticoncorrenziale. Basti pensare che il bando (pag. 7) nel regolare il criterio relativo alla “maturità progettuale di ciascuna proposta” arriva a prevedere fino a 40 punti di attribuzione per gli Interventi in corso/dotati di OGV/ con procedure di gara avviati. L’illogicità è evidente – continua Fortunato – perché la norma del bando privilegia le procedure di gara già avviate, che dovrebbero già essere sostenute da un finanziamento, con conseguente penalizzazione di quelle Amministrazioni virtuose che non contemplino opere pubbliche in fase di realizzazione prive di adeguata copertura finanziaria».
Con questa istanza Fortunato intende «tutelare gli interessi di quelle amministrazioni che verrebbero senza dubbio penalizzate dal suddetto criterio di valutazione», pertanto invita gli organismi regionali competenti a proporre un nuovo bando, che contenga criteri e punteggi idonei, volti a premiare le progettualità e gli investimenti a farsi, secondo il principio di imparzialità di cui all’art. 97 della Costituzione, e non a premiare investimenti in esecuzione.
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