«Firme false e soldi spariti»: è scontro in consiglio comunale a Camerota
| di Marco SantangeloMercoledì, nel comune di Camerota, maggioranza e opposizione si sono riuniti per discutere circa l’attuale situazione di Camerota e la frazione di Marina. Opere pubbliche, lavori di riqualificazione, progetti per le scuole e tant’altro sono stati i temi del consiglio comunale. Ma, tra un intervento e l’altro, non sono mancate le occasioni che hanno permesso di toccare temi tanto delicati quanto ambigui. Il primo ad accendere il fuoco del dibattito è stato l’ex assessore Orlando Laino intavolando un’accusa riguardante due sospette «false delibere di giunta» sulle quali sarebbero state presenti delle doppie «firme false» dell’attuale sindaco di Camerota, Antonio Romano e Antonio Troccoli. «Poco tempo fa – afferma l’assessore Orlando Laino – sono stato ascoltato per due delibere di giunta, dove sono andato a dichiarare ai carabinieri che in quella giunta non c’ero, però c’erano le firme del sindaco Romano».
L’assessore spiega di essere entrato in maggioranza «perché c’erano alcuni progetti che necessitavano di essere portati a termine». Specialmente la costruzione di depuratori e il progetto sull’erosione costiera, con dei fondi che, sempre a detta dell’assessore, sarebbero poi stati ‘presi’ dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca per Pontecagnano, Eboli e altre città. «C’erano anche altri lavori che volevo portare a termine – continua l’assessore -, ma quando entrai in questa maggioranza, la prima cosa che voleva fare il sindaco era cercare di farmi fuori a tutti i costi. Alle due false delibere di giunta – spiega Laino – io non ero presente, però c’erano le firme di Troccoli e Antonio Romano, uno come sindaco e l’altro come segretario. Comunque sia – conclude – il fatto è che dopo queste delibere, chiunque sia stato, hanno ritirato circa 1milione e 400mila euro. E i soldi sono spariti».
I programmi della riunione sembrano essere l’ultimo interesse dei presenti, tranne del sindaco, che dopo queste ingenti accuse rimarca la sua volontà nel voler proseguire il consiglio elencando delle questioni «serie» da affrontare. Antonio Romano sulle accuse di «delibere false» dichiara che sul punto «la magistratura si è pronunciata dichiarando che il fatto non sussiste» e «chi accusa dovrebbe chiedere scusa avendo costruito una campagna elettorale su false accuse». Seguirà un ulteriore alterco con il consigliere Mario Salvatore Scarpitta in cui si citeranno più volte le parole ‘fedina penale’. Il sindaco invita infatti il consigliere a portare la sua fedina penale e mostrarla agli occhi di tutti. Ma, il sindaco, viene così fronteggiato da Scarpitta che afferma: «Per quanto riguarda l’ultima frase del sindaco che parla di fedina penale. Vorrei dire che quella che più conta di fedina penale è quella della propria coscienza. E oggi, quella del sindaco non è una fedina penale pulita. Specialmente dopo quello che è successo e quello che ho sentito dal consigliere Laino che parla di un 1milione e 400mila euro scomparsi. Qui voi dovreste fare una disanima seria. Come quella che ho fatto io quando ho visto che nella mia coalizione non c’era serietà e sincerità. Ma qua non parliamo di un terreno ma di 1milione e 400mila euro che Laino dice che sono stati sottratti al comune e lo dice un uomo che sta in questa amministrazione da 20 anni. E dice di aver fatto parte di una giunta in cui queste due delibere false sono venute fuori. Laino ha detto di aver fatto una denuncia». Il consiglio è poi proseguito con la dovuta normalità presentando ed esaminando vari progetti e lavori pubblici in corso e in previsione.
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