Forestale sequestra camion con amianto a bordo, consigliere: «Ecco cos’è successo»

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Forestale sequestra camion con amianto a bordo, consigliere: «Ecco cos’è successo»

In merito alla vicenda che ha riguardato il sequestro di un automezzo della società in house Paistom, a Capaccio, il consigliere comunale delegato, Luciano Farro, ha voluto informare la cittadinanza dell’accadimento «per evitare speculazioni o interpretazioni fuorvianti», ha sottolineato. «Si precisa che il nuovo assetto della società, nella persona del Direttore Generale signora Maria Luigia D’Angelo e del sottoscritto consigliere comunale delegato dal sindaco, ha ricevuto la notifica del mandato venerdì 22 aprile 2016 e la signora D’Angelo, in particolare, aspetta le consegne di rito da parte del dimissionario avvocato Rosario Catarozzi. – ha detto – Per quanto riguarda i fatti relativi al sequestro dell’automezzo della Paistom, di cui sia il direttore generale D’Angelo sia il Presidente della società dottor Corrado Marino che il sottoscritto ne sono venuti a conoscenza per caso e non hanno mai autorizzato preventivamente nessuno a tanto, ferma restando l’indagine interna che dovrà accertare fatti e responsabilità, preciso che, dopo essere stato informato dell’accaduto, ho contattato alcune maestranze dalle quali ho potuto desumere una prima reale ricostruzione dell’evento».

Poi è entrato nel dettaglio: «In particolare, il signor Giuseppe Impemba, capo cantiere della società, si è recato presso la mia abitazione intorno alle ore 17.00 di sabato 23 aprile 2016 per informarmi dei fatti. Mi ha comunicato che da almeno due giorni si trovavano sul posto per eseguire un ordine di servizio, ordine di servizio che mi ha riferito esistere ma che non è stato in grado di mostrarmi, ripetendo che gli è stato comunicato per telefono. Il signor Impemba mi ha quindi mostrato il verbale di sequestro dell’automezzo effettuato dal Corpo Forestale dello Stato e di cui ne è custode». «Mi ha poi riferito che il suo è stato un mero errore tecnico in quanto, dopo il rinvenimento casuale delle lastre di eternit dissimulate dall’erba alta, al fine di evitare la possibilità che potessero venire a contatto con persone che in quella zona debbono portarsi per un raduno di pesca al colpo, le stava facendo spostare di pochi metri per la loro messa in sicurezza e per questo si stava servendo del camion. – e ha concluso – Il fatto di cui è sintesi conferma, semmai ce ne fosse bisogno, la bontà delle scelte di riorganizzazione, rivolte proprio ad evitare, come in questo caso, una gestione del personale anarchica e che non tutela i dipendenti stessi sia sotto il profilo giuridico-penale che sotto il profilo della sicurezza e della dignità sui luoghi di lavoro».

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