Le bellezze della costa cilentana nelle foto di Roberto Pellecchia: l’intervista
| di Giuseppe GalatoIl litorale cilentano in 350 fotografie da Capaccio a Sapri in “Spiagge, Cale E Borghi Della Costa Del Cilento”: abbiamo chiesto all’autore delle foto cosa lo ha spinto a raccogliere i suoi scatti in un libro.
D: Come nasce la sua passione per la fotografia?
R: Successe che a 10 anni – e siamo nel 1969 – mia mamma mi regalò una Kodak Instamatic 50, una di quelle scatolette con cui si potevano scattare 12 o 24 foto in bianco e nero. A 14 anni comprai la mia prima Reflex, spendendo praticamente tutti i miei risparmi…una passione che nasce dalla constatazione che la macchina fotografica non cattura una semplice immagine, ma un’emozione, un attimo irripetibile della nostra vita o una scena che non si presenterà mai più. Ed è nostra per sempre.
D: Dopo essersi interessato della costiera amalfitana con “Le 100 Spiagge Della Costiera Amalfitana” è passato al litorale Cilentano con “Spiagge, Cale E Borghi Della Costa Del Cilento”: come ha scelto i soggetti da fotografare?
R: Il libro sul Cilento risponde a un criterio analitico ed emotivo. Analitico nel senso che deve dare una visione completa di tutto il litorale cilentano. Emotivo nel senso che deve indirizzare ai luoghi che maggiormente possono colpire l’interesse e la fantasia del visitatore. Ho cercato di sentirmi il più possibile “turista”, cercando di mettere in risalto, sia nelle descrizioni, sia fotograficamente, ciò che istintivamente mi attraeva e incuriosiva di più.
D: Quali sono i posti che più l’hanno affascinata della costa cilentana?
R: L’elenco potrebbe essere interminabile. Ma in ogni caso vanno citati obbligatoriamente Punta Licosa, Castellabate, Pisciotta, Vibonati, San Severino di Centola, Punta del Telegrafo, Capo Palinuro, tutta la costa camerotana e la Masseta, l’area di San Giovanni a Piro, il Castello di Capaccio Vecchia e, e…ma non vorrei dover riscrivere tutto il libro!
D: Nel suo libro fa anche ampi riferimenti all’hinterland cilentano: quali sono i posti dell’hinterland cilentano da visitare e crede saranno mai soggetto dei suoi scatti?
R: I riferimenti sono solo quelli relativi all’hinterland dei 16 Comuni costieri. Ma l’interno del Cilento è ricco, anzi ricchissimo, di perle e suggestioni in parte sconosciute ai più. Esattamente di questo si occuperà il mio prossimo volume, da poco iniziato “Le 101 meraviglie del Cilento e Vallo di Diano”.
D: Come sceglie i suoi soggetti?
R: Fotograficamente? L’occhio vede, la mente si emoziona, il dito scatta… in generale invece il criterio è sempre lo stesso: cerco di indossare i panni del turista attento al territorio e seleziono i maggiori punti d’interesse. Non necessariamente si tratta dei più noti, l’importante è che trasmettano delle sensazioni positive in primis a me stesso e, il più delle volte, attirano anche l’interesse generale dei lettori.
D: C’è qualche fotografo in particolare a cui si ispira?
R: No. E non sono un professionista. Mi definisco solo un buon dilettante.
D: Sempre più giovani si interessano di fotografia, fra il serio ed il faceto: cosa consiglia a quei giovani che vogliono intraprendere una carriera professionale?
R: Frequentare dei corsi. In epoca digitale l’istinto è necessario ma non più sufficiente. Ormai la fotografia si integra necessariamente con le fotoelaborazioni al pc, e la conoscenza tecnica è necessaria.Questo per produrre delle buone foto. Ma in quanto a guadagnarci, questa è una faccenda ben diversa. In tempo di recessione anche i fotografi professionisti stanno stringendo la cinghia.
D: Nelle sue peregrinazioni si è imbattuto solo nei capolavori naturalistici del Cilento o ha anche avuto la sfortuna di incappare in ben meno poetiche visuali come abusivismo, discariche e in generale cattiva gestione del territorio?
R: Purtroppo la cattiva gestione del territorio è una costante di tutto il Meridione, Cilento compreso. Sono tante le volte che torno dai miei tour con una grande rabbia in corpo. Tuttavia attraverso le immagini e i miei libri cerco di far capire quanto la nostra terra sia preziosa, con la speranza che questo ispiri maggiormente al suo rispetto. Un sogno probabilmente, ma guai se nella nostra vita rinunciassimo ai sogni!
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