Disperazione e rabbia, lettera al presidente del Consiglio

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Disperazione e rabbia, lettera al presidente del Consiglio

Luciana Di Mieri, dopo le pioggie alluvionali si è vista costretta a lasciare la sua casa, tutto ciò che aveva adesso non ha alcun valore economico. Una lettera drammatica e commovente indirizzata al presidente Berlusconi.

Egregio Presidente,
perdoni l’informalità della mia richiesta, avrei dovuto/potuto scrivere all’indirizzo dei ministeri da lei egregiamente rappresentati e porre le stesse domande in maniera più dettagliata e formale, ma nei tempi di Internet e nella situazione particolare in cui versa la mia famiglia, il mio paese, la mia provincia, spero mi perdoni la libertà che mi prendo nello scrivere una semplice mail.
Dal 4 dicembre scorso la mia famiglia ha ricevuto l’ordinanza di sgombero dell’edificio che era stato casa nostra fino al giorno precedente.
I fatti: in seguito alle piogge alluvionali di novembre, che avevano già causato numerosissime frane nel comune di Sacco, San Rufo, Aquara ecc. e l’interruzione della statale 166, della provinciale 342 e di numerose altre strade comunali, provinciali e statali (di fatto eravamo già isolati), l’alluvione nel Vallo di Diano, l’esondazione del fiume Sele e la rottura dell’acquedotto di Salerno;
– agli inizi di dicembre, nel comune di Roscigno (SA), è iniziato un lento, inesorabile movimento franoso… in una notte sono andati distrutti 100 ettari di terreno tra uliveti, vigneti e orticelli… purtroppo 30 di questi ettari erano la mia azienda agricola, il mio lavoro! tutti gli investimenti frutto del lavoro di mio marito! e proprio lì c’era anche casa mia!
TUTTO E’ ANDATO PERSO IN UNA NOTTE! una proprietà che aveva un valore commerciale di 1 milione di euro… ed ora vale poco più di 60.000 euro (è questo il valore commerciale di un terreno di montagna destinato al pascolo delle pecore!).
Tutta la proprietà, fino al giorno prima classificata R1 dall’Autorità di Bacino dx Sele, è diventata all’improvviso zona rossa (R4) mai più edificabile.
La frana in oggetto mi ha portato via molto, ma non la speranza…
Questa purtroppo me la sta portando via, giorno dopo giorno, questo Governo un po’ distratto verso il territorio meridionale.
Io ho votato questa compagine elettorale, e me ne pento ora, perchè quello che vedo e sento sulla mia pelle è una palese discriminazione!
La ripartizione delle somme e le modalità di assegnazione hanno di fatto avvantaggiato i cittadini del nord, Veneto in testa.
Hanno reso impossibile la ripresa economica delle nostre imprese, togliendoci anche la speranza e l’entusiasmo di ricominciare, confidando in agevolazioni future sulle tasse, sui mutui e perchè no? anche l’eventuale indennizzo dei danni.
Molti di noi hanno ripreso le proprie attività, riparando il riparabile e accedendo a prestiti per farlo, qualcuno ha già perso tutto, qualcuno rischia di perderlo a breve (la frana di Roscigno è attualmente in evoluzione lenta, ma i geologi ipotizzano una ripresa violenta e rapida in caso di ulteriori piogge come quelle di novembre… e si sa che la primavera è la stagione a maggiore piovosità!)
Alla Campania vengono elargiti 20 milioni nel decreto milleproroghe, una ben misera somma per affrontare le emergenze di centinaia di comuni e strade martoriati da eventi calamitosi, forse arginabili con una diversa cura del territorio, ma certamente non prevedibili a causa dell’eccezionale piovosità di questi ultimi anni: piogge “monsoniche”, copiose, torrenziali, assolutamente nuove per una terra abituata alla siccità e ad altro tipo di emergenza!
Ebbene, questo “contentino” mi indigna!
ditelo che ci volete tutti emigranti e disoccupati!
ditelo che ci volete solo come acquirenti di prodotti delle industrie del nord (ormai nei supermercati troviamo solo cibi confezionati… al nord),
bella forza per le aziende padane farci la concorrenza, loro che ancora oggi non pagano le multe delle quote latte e per le quali il Governo predispone 30 milioni per le sanzioni europee: a questo proposito so che i contadini del Vallo di Diano le multe le hanno già pagate dieci anni fa, e vendono il loro latte a soli 27 centesimi il litro.
Noi abbiamo le discariche stracolme dei rifiuti tossici delle fabbriche del nord, tanto che ormai non c’è più spazio per i rifiuti urbani.
Noi paghiamo le stesse tasse (senza sconti) dei cittadini del nord,
Noi paghiamo le pensioni dei cittadini del nord: siamo una popolazione giovane e quindi sono i nostri giovani a versare i contributi.
Noi abbiamo le strade disseminate di frane e smottamenti, da anni ormai, perchè i fondi destinati alle nostre terre, vengono poi, con acrobazie economiche, spesi altrove… al nord forse? vedi fondi FAS, vedi somme stanziate per raccordo autostradale Avellino-Mercato San Severino impegnate poi per la TAV, e non cito più altri esempi, di cui ho avuto conferma in questi tre mesi di inattività lavorativa (avendo avuto modo di documentarmi via internet)
Posso ancora credere ai proclami di questo governo?
Posso ancora sperare che questo governo abbia a cuore le sorti di tutti i cittadini italiani in egual misura?
Spero che riesca a darmi risposte convincenti, sincere, serie, rassicuranti e non proclami.
E’ questo che mi aspetto dal governo che ho contribuito ad eleggere, è questo che pretendo da chi dovrebbe rappresentarmi ai vertici, è questo che, invece, mi fa sentire discriminata e mi fa venir voglia di scendere a protestare in piazza… non le cene a casa sua, di cui francamente me ne infischio! e non sminuisca la mia rabbia dicendo che chi scende in piazza è moralista di sinistra: io non sono nè l’una, nè l’altra cosa, ma rivendico il mio sacrosanto diritto di potermi riconoscere nei miei rappresentanti politici, rivendico il diritto di poter affidare loro le sorti della mia famiglia, certa che le energie investite per il benessere della Nazione, siano equamente ripartite.
Confido nella sua attenzione e le auguro di riprendersi in salute (ma anche in equità)
spero di ricevere risposte esaustive

Luciana Di Mieri

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