Francesco Buono, dal Cilento alla Germania: il sogno del giovane capitano del Bayer Leverkusen

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Francesco Buono, dal Cilento alla Germania: il sogno del giovane capitano del Bayer Leverkusen

Una storia di sacrifici e sogni che attraversa tre generazioni e due paesi. È quella di Francesco Buono, 17 anni, nato in Germania ma con radici ben piantate a Sanza, piccolo borgo del Cilento. Il suo percorso, partito dalla tenacia e dalla voglia di riscatto della sua famiglia, lo ha portato a diventare il capitano della formazione giovanile del Bayer Leverkusen in Uefa Youth League. Un talento del centrocampo che, giorno dopo giorno, coltiva il sogno di approdare nella squadra del suo cuore: il Napoli.

Tutto inizia con il nonno Ciccio, emigrato a Colonia, in Germania, per lavorare come operaio nell’industria automobilistica Ford. Dopo una vita di sacrifici, il nonno ha visto i suoi figli crescere tra il Cilento e la Germania, divisi tra le radici italiane e la necessità di seguire la famiglia all’estero. Il nipote Francesco è il simbolo di questo riscatto, il frutto degli sforzi di una famiglia che ha lottato per costruire un futuro migliore.

Una vita tra il campo e la famiglia

Francesco Buono è cresciuto con il calcio nel sangue. Da 13 anni indossa la maglia del Bayer Leverkusen, dove ha affinato il suo talento fino a diventare un punto di riferimento nel centrocampo della squadra giovanile. Allenarsi accanto a giocatori come Xabi Alonso e Florian Wirtz è ormai una routine, ma il giovane non dimentica mai le sue origini. Al termine di ogni giornata, ad attenderlo a casa ci sono i genitori, tra cui il padre Vincenzo, che dopo aver prestato servizio nell’Arma dei Carabinieri in Italia, ha seguito il percorso del padre e si è trasferito definitivamente in Germania.

Un sogno azzurro

Se il presente di Francesco è legato al Bayer Leverkusen, il suo cuore batte per il Napoli. Il nonno Ciccio, grande tifoso del club partenopeo, ha trasmesso questa passione al nipote. Ciccio ha vissuto momenti di grande emozione seguendo il Napoli, tanto da arrivare a due infarti durante le partite più intense. Quando nel 1987 la squadra vinse il suo primo scudetto, il nonno dipinse la casa di azzurro, trasformando la passione in un vero e proprio simbolo. Oggi, Ciccio trascorre le giornate al Bar Napoli, nel cuore di Sanza, dove segue ogni partita del club con altri tifosi locali, raccontando con orgoglio la storia del giovane Francesco.

Un’intera comunità dietro un sogno

A Sanza, la comunità ha già eletto Francesco a simbolo di speranza e orgoglio. Il piccolo paese segue con attenzione le sue imprese in campo, vedendo in lui non solo un calciatore di talento, ma anche il coronamento di un sogno collettivo. Ogni volta che il suo nome viene menzionato, al Bar Napoli si accendono discussioni e sguardi di ammirazione: Francesco è il ragazzo che potrebbe realizzare il sogno di una vita, non solo per la sua famiglia, ma per un’intera comunità.

Ora, il prossimo traguardo è quello di giocare per il Napoli, la squadra che da sempre ha nel cuore. Ma qualunque sia il futuro di Francesco, una cosa è certa: il suo percorso, iniziato tra i sacrifici di tre generazioni, è già una storia di successo, di passione e di sogni che non conoscono confini.

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