Francesco De Gregori: “Alice” e il suo sogno di un mondo diverso
| di Giuseppe AmorelliFrancesco De Gregori, musicalmente, nasce alla fine degli anni 60 inizi anni 70, al “Folkstudio” nel quartiere di Trastevere a Roma insieme a Rino Gaetano, Antonello Venditti, Ernesto Bassignano, Giorgio Lo Cascio che potremmo definire la “Scuola Romana” dei Cantautori. In quegli anni la “musica” diventa uno strumento di espressione dello slancio ideale e quello ribellista che promanava dalla società post 68. I testi delle canzoni interpretavano il senso di inquietudine, di protesta . la musica come sosteneva Bob Dylan a cui i cantautori romani si ispiravano, era il vento di libertà, la musica per riflettere, la musica per sognare.
Con il Il brano “ Alice” De Gregori partecipò a “Un disco per l’estate 1973”, classificandosi all’ultimo posto. Alice sarà la canzone d’apertura del secondo album della carriera di Francesco De Gregori:” Alice non lo sa” del 1973
Alice
“Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole
Mentre il mondo sta girando senza fretta
Irene al quarto piano è lì tranquilla
E si guarda nello specchio e accende un’altra sigaretta
E Lili Marlene, bella più che mai
Sorride e non ti dice la sua età
Ma tutto questo Alice non lo sa
“Ma io non ci sto più”, gridò lo sposo e poi
Tutti pensarono dietro ai cappelli
“Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto”
Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa
Non è così che se ne andrà
Alice guarda i gatti e i gatti muoiono nel sole
Mentre il sole a poco a poco si avvicina
E Cesare perduto nella pioggia
Sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina
E rimane lì a bagnarsi ancora un po’
E il tram di mezzanotte se ne va
Ma tutto questo Alice non lo sa
“Ma io non ci sto più”, e i pazzi siete voi
Tutti pensarono dietro ai cappelli
“Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto”
Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa
Non è così che se ne andrà
Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole
Mentre il sole fa l’amore con la luna
Il mendicante arabo ha qualcosa nel cappello
Ma è convinto che sia un portafortuna
Non ti chiede mai pane o carità
E un posto per dormire non ce l’ha
Ma tutto questo Alice non lo sa
“Ma io non ci sto più”, gridò lo sposo e poi
Tutti pensarono dietro ai cappelli
“Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto”
Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa
Non è così che se ne andrà.”
Il testo di questa canzone è alquanto criptico all’apparenza . Con essa De Gregori ci racconta una serie di storie, storie con piccoli indizi, slegate tra loro e sembra che non ci sia alcuna connessione tanto da rendere quasi indecifrabile il suo significato. Con “Alice” De Gregori sarà capace di raccontare le sfumature più sottili delle emozioni umane. La particolarità di questo brano consiste nel fatto che vi sono vari livelli di lettura. La sua complessità si caratterizza dai temi affrontati: incoscienza, anticonformismo, ribellione alle convenzioni sociali, libero arbitrio, disillusione, voglia di trovare una realtà alternativa. Il Pop ed il Melodismo patri, lasciano il terreno a canzoni abitate da tensione ideale e abitate da un retroterra letterario; c’è soprattutto un nuovo modo di scrivere canzoni, inusitato in Italia, nella forma e nel contenuto. La scrittura poetica, immaginifica e allegorica di certo folk americano entra nel linguaggio cantautorale italiano.. Ad Anna Bandettini di Repubblica , De Gregori dirà che veniva “da un periodo in cui ero attratto da tutto ciò che nell’arte non seguiva un filo logico. Mi ero innamorato degli scrittori dadaisti, Tristan Tzara, la scrittura automatica, avevo letto Joyce, lo stream of consciousness, Freud e l’interpretazione dei sogni”. Non c’è una storia, c’è la fotografia di un momento vissuto da personaggi senza legame apparente fra di loro. Eppure, grazie al potere della musica, la canzone tutta e certi versi in particolare s’imprimono nell’immaginario collettivo: “Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole”, “Tutti pensarono dietro ai cappelli lo sposo è impazzito oppure ha bevuto”, “Ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa”. Nel suo libro, l’amico del Folkstudio Giorgio Lo Cascio ricorda le discussioni al bar tra il fonico e il cantautore: “Ma chi è ‘sto Cesare? Ma chi lo conosce! Ma nun poi parlà come magni?”. De Gregori parlerà dell’accusa d’essere ermetico a Paolo Vites in un’intervista inclusa nelle ristampe del 2009 della collana Contemporanea: “È una critica che ho sempre trovato pretestuosa. Chi se l’era inventata fraintendeva anche il significato della parola ‘ermetico’: volevano dire che ero incomprensibile, ma in realtà ermetico vorrebbe dire una cosa un po’ diversa. comunque era una critica che non ho mai accettato, anche perché il fatto che le mie canzoni piacessero e si cominciassero a sentire in giro, dimostrava che la gente le capiva, eccome”. La protagonista inconsapevole del mondo che la circonda prende il nome da “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll; il Cesare perduto nella pioggia è Cesare Pavese che aveva effettivamente raccontato d’avere aspettato per lunghe ore sotto la pioggia l’attrice e ballerina Constance Dowling di cui era invaghito. Questo episodio è realmente accaduto ed il protagonista è Cesare Pavese, racconta nel suo scritto: “Il mestiere di Vivere.”
; Lili Marlene è la protagonista dell’omonima canzone d’inizio Novecento. Più difficile dire chi siano Irene che si guarda allo specchio o il mendicante arabo con “un cancro nel cappello”, che diventa “qualcosa nel cappello” per evitare la censura della Rai. Dietro al personaggio dello sposo c’è un po’ di De Gregori, come ha raccontato lui stesso a Repubblica: “Non perché volessi sposarmi, ma fuggire. Una fuga che era probabilmente dalla vita cui ero predestinato da studente universitario, fare l’insegnante come mia madre o il bibliotecario come mio padre. Ma forse fuggire anche dal mondo della musica per cui ero uno strano”.
. Lo sposo grida ancora il suo rifiuto verso il matrimonio, ma stavolta ribalta l’accusa: dichiara che non è lui ad essere pazzo, bensì coloro che vorrebbero rinchiuderlo negli schemi convenzionali e convenienti. L’espressione “i pazzi siete voi” è molto forte e rappresenta un attacco diretto alla mentalità conformista e pregiudizievole della società, che giudica le persone in base a stereotipi e a convenzioni.
Alice, la protagonista del brano, è una ragazza del suo tempo della sua epoca gli anni 70, tranquilla, ferma, a guardare i gatti mentre la vita continua a scorrere e il mondo con lei. Questo concetto di immobilismo nei confronti di un pianeta in continuo movimento è fondamentale per comprendere il messaggio del brano. Lei vuole distaccarsi da una società che impone il frenetico movimento e si ferma ad osservare dei gatti al sole. Infine la strofa ci spiega che Alice osserva Irene ma che in realtà non ne sa nulla, se non un punto di vista distorto e parziale, esattamente come quello che noi tutti abbiamo nei confronti dell’altro.
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