Francesco Vassallo, il cilentano rieletto sindaco al Nord
| di Redazionedi Giangaetano Petrillo
Il sindaco Francesco Vassallo, originario del Cilento, è stato appena riconfermato primo cittadino di Bollate, in Lombardia, con il 56 per cento di preferenze rispetto ai due competitor. La sua vicenda personale, cinquant’anni, nato in una delle zone più belle d’Italia, Laurito, dall’età di cinque anni vive a Bollate, città dov’è cresciuto. Una rivincita per tutti quei meridionali che negli anni ’60 e ’70 sono andati al nord. La rivincita contro la storia, quella triste e alle volte spiacevole, che spinse intere comunità a «cercare fortuna» altrove.
L’intervista del Giornale del Cilento nel 2015: Francesco Vassallo sindaco di Bollate: «Cilento è terra bellissima, io sono andato via ma giovani restino»
Francesco Vassallo, originario di Laurito, è la prova di come con «tanta passione e tanto cuore» nella vita si riesca a fare qualunque cosa, anche diventare primo cittadino della città che per anni ti ha ospitato. La sua storia si incrocia con quelli di molti che fra gli anni ’50-’70 decidono di orientare le loro speranze verso le città del centro-nord Italia, in particolare verso le metropoli di Milano, Torino e Genova, ai vertici del cosiddetto triangolo industriale. Le condizioni di vita e di lavoro al sud spinsero molti uomini, o persino intere famiglie, ad andare via da una terra che sembrava arcigna, con poche opportunità. L’emigrazione italiana, quella interna, coinvolse da ogni parte del territorio complessivamente oltre 27 milioni di cittadini, una cifra impressionante. Incoraggiata dalle autorità perché si riteneva servisse da antidoto alle tensioni sociali e perché avrebbe fornito una via naturale e spontanea alla soluzione della questione meridionale. Ed è in questa parte della nostra storia nazionale che si inserisce la storia tutta intima e personale di Francesco Vassallo, sindaco (bis) di Bollate.
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