Franco Alfieri resta in carcere: rigettata la richiesta di revoca della misura cautelare
| di Luigi Martino
Il giudice per le indagini preliminari Valeria Campanile ha respinto la richiesta di revoca o attenuazione della misura cautelare per Franco Alfieri, confermando la sua detenzione in carcere. A renderlo noto è stato il legale dell’ex sindaco di Capaccio Paestum, l’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, che ha già annunciato ricorso al Tribunale del Riesame.
La decisione arriva mentre si attendono ulteriori sviluppi dall’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno sui presunti appalti pilotati che coinvolgono Alfieri e altri esponenti politici. Nell’ambito della stessa indagine, Andrea Campanile, fino a poco fa capo dello staff del sindaco Alfieri e attualmente agli arresti domiciliari, ha presentato le dimissioni. La decisione è stata comunicata dal suo avvocato, Cecchino Cacciatore.
Consiglio comunale tra sostegno e tensioni
Nel frattempo, il Consiglio comunale di Capaccio Paestum si è riunito ieri sera in un clima di forte tensione. La maggioranza consiliare ha espresso pieno sostegno a Franco Alfieri, attualmente sospeso dalle sue funzioni con provvedimento prefettizio. Il presidente del Consiglio comunale, Angelo Quaglia, ha invitato tutti alla responsabilità e alla solidarietà in un momento che ha definito “tra i più tristi nella storia della comunità”. Quaglia ha esortato i presenti a mettere da parte le divisioni e a proseguire lungo il percorso politico intrapreso cinque anni fa con Alfieri.
In contrasto, il consigliere di opposizione Emanuele Sica ha attaccato duramente la gestione Alfieri, sottolineando la necessità di una separazione tra la vicenda giudiziaria e quella amministrativa. “Capaccio Paestum non può aspettare i tempi della giustizia”, ha dichiarato Sica, criticando la maggioranza per aver sostenuto una gestione che, a suo dire, ha portato il Comune in una grave crisi economico-finanziaria.
Repliche accese
Le parole di Sica non sono passate inosservate. L’assessore Antonio Di Filippo ha difeso l’operato dell’amministrazione Alfieri, ricordando che si è ancora in una fase cautelare del procedimento e affermando la fiducia nella magistratura. Il consigliere Giovanni Cirone ha poi risposto a Sica, accusandolo di incoerenza per non essersi dimesso quando si era distaccato dalla maggioranza che lo aveva eletto.
Anche Gianmarco Scairati, il consigliere più giovane, ha espresso il suo dissenso rispetto alla richiesta di “staccare la spina”, ribadendo la volontà della maggioranza di andare avanti, rispettando il mandato ricevuto dai cittadini.
L’assemblea comunale si chiude così, con una maggioranza compatta nel sostenere il proprio leader politico e una minoranza che insiste per un cambio di rotta in un contesto segnato da vicende giudiziarie complesse e divisioni interne.
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