Frutta sottopagata, imprenditori Cilento sul piede di guerra
| di Redazione«Meglio regalare la frutta che vederla marcire». Con questo spirito gli agricoltori di Coldiretti della Campania preparano la protesta che si terrà domenica 30 giugno, a partire dalle 8, in tre porti: Sorrento, Pozzuoli e Salerno. Quest’ultimo sarà invaso da tanti imprenditori cilentani e della piana del Sele che parteciperanno in prima persona all’azione.
«La tempesta perfetta sui prezzi – si legge in una nota dell’associazione – ha provocato un crollo al di sotto dei costi di produzione della frutta di stagione, in particolare pesche, nettarine e albicocche. Da una parte c’è un’eccedenza di produzione in tutto il bacino del Mediterraneo, che sta portando sul mercato quantità enormi anche da Spagna e Grecia. Dall’altra parte si assiste, nonostante i prezzi bassi, ad un calo della domanda per questi frutti. Il risultato è un prezzo riconosciuto in campo per le albicocche al produttore agricolo dalla grande distribuzione di 0,50 centesimi al kg, comprensivo dei costi di trasporto e confezionamento, che pesano per circa 35-40 centesimi. Le nettarine vengono pagate al produttore 25 centesimi, mentre le pesche intorno ai 20 centesimi. Vale a dire che al produttore restano 5-10 centesimi al kg, al di sotto dei costi di produzione, che sono di circa 30-35 centesimi al kg. A questi numeri si aggiunga anche il crollo del prezzo pagato per lo scarto di produzione, quello che viene utilizzato per i succhi di frutta, pagato 1-2 centesimi al kg».
«Nel bacino del Mediterraneo si raccoglie il 60% della produzione mondiale di albicocche. Le albicocche italiane presenti sul mercato provengono in gran parte dall’Emilia Romagna e dalla Campania. Da questo – conclude Coldiretti Campania – nasce la protesta dei frutticoltori che regaleranno a cittadini e turisti pesche e albicocche all’imbarco degli aliscafi di Sorrento e in piazza Tasso, al porto di Pozzuoli e al molo Masuccio di Salerno».
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