Nella due giorni sul Geoparco la Fondazione MIdA presenta la sua best practice
| di Lucia CarielloSaranno il Presidente Francesco Antonio D’Orilia, il Direttore generale Virgilio Gay e la Direttrice dei Musei Mariana Amato i relatori per la Fondazione MIdA del convegno dal titolo “Il geoparco del Cilento e Vallo di Diano, verso un modello di gestione integrato del patrimonio geologico”, in programma il 27 ed il 28 maggio prossimi.
La giornata del 27 si svolgerà presso l’auditorium del MIdA con diversi interventi di rilievo al fine di presentare il Geoparco del Cilento e Vallo di Diano, sito presentato dall’Ente parco del Cilento e Vallo di Diano.
Nel contesto della giornata la Fondazione MIdA illustrerà la sua “best practice”, presentando una relazione tecnica di Virgilio Gay e Marianna Amato che verterà sui geositi focali del Geoparco quali le Grotte dell’Angelo a Pertosa, il geoturismo culturale ed il sistema di sviluppo locale.
Il Geoparco del Cilento e Vallo di Diano è stato accolto dalla Rete europea e mondiale dei Geoparchi, riconosciuto a livello internazionale come territorio dal patrimonio geologico di estremo interesse e ricco di tesori archeologici, naturalistici, storici e culturali.
Con i due giorni di studio, l´Ente Parco e la struttura di gestione intendono confrontarsi con gli amministratori locali, gli operatori e le agenzie turistiche per la predisposizione di un modello di gestione del patrimonio geologico.
Cos’è un geoparco
Il geoparco è un territorio che possiede un patrimonio geologico di notevole interesse ed una strategia di sviluppo sostenibile supportata da un programma idoneo a promuovere tale sviluppo.
Per poter partecipare alla rete dei Geoparchi d’Europa il territorio deve, da un lato comprendere un certo numero di siti geologici di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità, richiamo estetico o valore educativo, dall’altro aderire ad una strategia condivisa di gestione sostenibile del territorio che lo interessa.
Sebbene la gran parte delle valenze presenti nel territorio di un Geoparco europeo debba appartenere al patrimonio geologico, l’interesse può anche essere diversificato per includere testimonianze di natura archeologica, ecologica, storica o culturale e deve costituirsi attorno a un patrimonio geologico e geomorfologico peculiare per il suo interesse scientifico, per la sua rarità o per il suo valore pedagogico.
I siti che costituiscono tale patrimonio devono essere collegati ed essere oggetto di un seguito comune.
Non vi sono limiti di dimensione per un geoparco, ciononostante, esso deve essere sufficientemente esteso per garantire una valorizzazione scientifica e un utilizzo economico nel quadro di uno sviluppo sostenibile. Un geoparco non potrebbe essere creato attorno a un solo oggetto, anche se quest’ultimo dovesse essere di grande dimensione (ad esempio un massiccio montagnoso o una scogliera spettacolare). D’altro canto può presentare anche dimensioni ridotte, ad esempio nel caso in cui le contingenze geologiche raggruppino più geotopi in origine lontani su di una piccola porzione di territorio.
Questo patrimonio deve contribuire allo sviluppo economico regionale nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile, ad esempio tramite il geoturismo e la sua realizzazione e deve avvenire grazie al supporto della popolazione locale e coinvolgere sia l’ente pubblico sia le organizzazioni con interesse privato (economia, turismo).
Gli enti preposti alla ricerca e all’educazione devono essere associati imperativamente al suo funzionamento. Grazie a questa collaborazione multidisciplinare, il geoparco stimolerà gli scambi e le sinergie fra i diversi partner e sarà il fulcro per una efficace collaborazione fra le autorità pubbliche, gli interessi privati e la popolazione.
Deve essere considerato come un territorio sperimentale che permetta lo sviluppo di iniziative innovative in materia di valorizzazione e protezione del patrimonio geologico e geomorfologico. Un geoparco è un territorio basato sui testimoni della storia e della dinamica della terra.
L’ingresso nella Rete sarebbe dunque una nuova occasione per valorizzare il patrimonio geologico dell’area, attraverso un’articolata strategia che unisca conservazione e valorizzazione, protezione e sviluppo sostenibile.
Il riconoscimento come Geoparco nella Rete europea dei Geoparchi, porterebbe al conseguimento di un marchio importante, che costituirebbe un valore aggiunto del territorio e, sotto l’egida dell’UNESCO, guadagnererebbe un riconoscimento mondiale.
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