Giffoni Valle Piana, omicidio Palmieri: chieste le condanne a 25 e 22 anni per moglie e figlio

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Giffoni Valle Piana, omicidio Palmieri: chieste le condanne a 25 e 22 anni per moglie e figlio

Una sequenza di eventi drammatici, che la pubblica accusa non esita a definire una vera e propria “mattanza”. È così che le pm Valentina Vivaldi e Giusy Faiella hanno descritto l’omicidio del panettiere Ciro Palmieri, avvenuto in un pomeriggio di luglio del 2022, che ha sconvolto l’intera comunità.

Secondo l’accusa, la vittima è stata brutalmente uccisa dalla moglie Monica Milite e dal figlio Massimiliano Palmieri, oggi imputati per il delitto. I magistrati hanno richiesto una condanna a 25 anni per la donna e a 22 anni per il giovane, entrambi difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Saverio D’Ambrosio e Antonietta Cennamo.

La ricostruzione dell’omicidio

Le indagini hanno evidenziato un quadro familiare segnato da maltrattamenti, con Ciro Palmieri accusato di comportamenti violenti nei confronti di moglie e figli. Tuttavia, secondo la pubblica accusa, ciò non giustifica la ferocia dell’azione omicidiaria.

Tutto sarebbe iniziato con un litigio culminato nel lancio di una bottiglia da parte di Ciro contro la moglie. La reazione di Monica sarebbe stata immediata e spropositata: prima lo avrebbe colpito con una mazza, poi, armata di un coltello, avrebbe infierito sul corpo del marito. Durante l’aggressione, il figlio Massimiliano avrebbe trattenuto il padre, impedendogli di difendersi.

In soli tre minuti, secondo la ricostruzione dei fatti, il panettiere è stato colpito con tre coltelli diversi in più parti del corpo, un’escalation di violenza che non si è fermata nemmeno dopo la morte dell’uomo. “Aberrante lo scempio sul cadavere”, hanno sottolineato le pm, riferendosi al corpo mutilato e successivamente rinchiuso in sacchi di plastica.

La posizione dell’accusa

Per le magistrate, la reazione di Monica e Massimiliano è stata «abnorme rispetto al pericolo percepito». Non può essere invocata né la legittima difesa né l’attenuante della provocazione. “Una volta colpito Ciro, avrebbero potuto fermarsi e allontanarsi. Invece hanno continuato ad accanirsi su di lui, anche dopo la morte”.

Il caso ha suscitato profonda indignazione e sgomento, sia per la brutalità dell’omicidio sia per le dinamiche familiari che lo hanno preceduto. La comunità di Giffoni Valle Piana attende ora il verdetto definitivo, che metterà un punto a una vicenda che ha scosso non solo il piccolo comune, ma l’intero Paese.

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