Una fiera per promuovere il territorio
| di Federico Martino“La manifestazione si va ad inserire nel cuore delle direttive dell’amministrazione comunale – spiega Ernesto Bianco consigliere comunale con delega alla Cultura e al Territorio – che punta con forza ai temi della cultura della nostra cittadinanza; una cultura stratificata nei secoli passati dei quali mostra materialmente e idealmente i connotati; una cultura da preservare e tramandare sotto i suoi più disparati aspetti. La seconda edizione della Fiera si presenta ricca d’iniziative. Se da una parte diventa la vetrina di parte dell’attività progettuale portata avanti dalla nostra amministrazione nell’anno appena trascorso, dall’altro dà valore agli studi scientifici effettuati sul nostro ricco patrimonio storico-artistico, necessari a una corretta valorizzazione dello stesso. Si pone inoltre l’attenzione ad aspetti del mondo giovanile inserendoli in contesti maturi e creando occasioni di scambio culturale”. Il programma della due giorni gioiese è intenso. Due i convegni previsti entrambi presso l’ex refettorio del Convento di San Francesco: il primo si svolge il 21 ed è incentrato su “La progettazione nell’ambito del PSR 2007/2013 del Comune di Gioi – Ambiente, storia e turismo”; il secondo si tiene il 22 e riguarda “I Beni Culturali nel centro storico di Gioi”, in particolare si parlerà della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli. “Visto l’obbiettivo principale che si pone la Fiera – continua Bianco – di valorizzare e dare visibilità innanzitutto alla realtà territoriale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ma anche a quei territori che conservano e tramandano la propria identità al fine di valorizzarla e renderla attuale, abbiamo programmato di invitare, per ogni anno di svolgimento della manifestazione, un ente ospite estraneo al territorio del Parco, che rappresenti la propria realtà territoriale nelle sue differenti forme ed espressioni”. L’edizione 2010 vedrà ospite la Pro Loco Alborensis a rappresentare il Parco Regionale della Maremma, per cui gli avventori che arrivano a Gioi possono gustare oltre che i prodotti tipici gioiesi anche quelli toscani. Sempre collegato ai sapori si inserisce l’altra novità legata al Gusto-Lab Cilento 2010: “Realizzato in collaborazione con lo chef Raffaele Vitale, Casa del Nonno 13 (Mercato San Severino), il Gusto-Lab – sottolinea Bianco – offrirà la possibilità di gustare antiche ricette eseguite con rigorosa attenzione ai prodotti autoctoni, fra le quali il Fusillo di Gioi al ragù tradizionale. Sarà possibile inoltre seguire i laboratori per la promozione delle produzioni tipiche”. Il Gusto-Lab Cilento avrà come cornice la splendida scenografia offerta dal quattrocentesco Convento francescano limitrofo al rione Ribbellino. “Come amministrazione comunale – precisa Andrea Salati sindaco di Gioi – abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno verso questa iniziativa visto la buona riuscita dello scorso anno. Viene denominata Fiera del Ribbellino perché si svolge in un quartiere di Gioi che conserva intatti i caratteri architettonici e urbanistici del borgo medievale sviluppandosi lungo la pendenza del versante collinare, in un groviglio di viuzze e di piccoli slarghi nei quali nel Medioevo si svolgeva una frenetica vita quotidiana. Si tratta di una Fiera promotrice dei territori che nasce dalla necessità di dare un volto nuovo ad una parte del centro storico, appunto il Ribbellino, rimasta negli ultimi anni fuori dalle manifestazioni culturali cittadine”. I turisti possono così girare fra il rione Ribbellino e il Convento di San Francesco e non solo degustare i prodotti di un tempo, ma anche visitare gli stand espositivi. La Fiera ospiterà circa cinquanta stand e sarà divisa in tre settori specifici: agro-alimentare, artigianato e promozione turistica. “L’ultimo settore è stato introdotto quest’anno vista la sua importanza – conclude Bianco – per lo sviluppo del nostro territorio”. Sarà inoltre possibile ammirare la mostra fotografica a cura di Marco Infante, la casa-museo del maestro Mario Romano, la mostra di pittura del maestro Enzo Infante, la proiezione del documentario “Male d’amore. Il mito del tarantismo senza tempo” a cura di Marta Santomauro. Le serate saranno deliziate dalla musica popolare del Sud dei Kiepò e dai suoni balcanici dei Bandaradan.
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