Giornate Fai di Primavera 2025: alla scoperta del patrimonio italiano, gli appuntamenti in Campania

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Giornate Fai di Primavera 2025: alla scoperta del patrimonio italiano, gli appuntamenti in Campania

Il 22 e 23 marzo 2025 tornano le Giornate FAI di Primavera, l’evento nazionale che da 33 anni celebra il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un appuntamento speciale, in occasione dei 50 anni del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, che coinvolgerà 750 luoghi in 400 città, grazie all’impegno di migliaia di volontari. Quest’anno, le aperture comprenderanno palazzi storici, luoghi di ricerca, siti di archeologia industriale e capolavori nascosti, accessibili con un contributo libero per sostenere la missione della Fondazione.

Le aperture in Campania

Tra le tante proposte, Napoli e la sua provincia saranno protagoniste con alcune straordinarie aperture:

• Mausoleo Schilizzi: un’imponente costruzione commissionata nel 1880 dal banchiere Matteo Schilizzi e progettata dall’architetto Alfonso Guerra. Il mausoleo, ispirato ai templi egizi, è un raro esempio di architettura funeraria monumentale e custodisce una storia affascinante legata alla Napoli della Belle Époque.

• Villa Rosebery (ingresso riservato agli iscritti FAI): una delle residenze ufficiali della Presidenza della Repubblica, immersa in un grande parco con giardino all’inglese e affacciata sul mare. Normalmente chiusa al pubblico, questa villa rappresenta un’occasione unica per ammirare uno dei luoghi più esclusivi di Napoli.

• Faro di Capo Miseno (Bacoli): situato in una posizione panoramica spettacolare, il faro di Capo Miseno illumina il canale di Procida e il Golfo di Napoli. Dalla sua posizione privilegiata è possibile ammirare le isole di Procida, Ischia e Capri, offrendo un’esperienza mozzafiato tra natura e storia.

• Stabilimento Militare Produzione Cordami (Castellammare di Stabia): fondata nel 1796, è la più antica corderia d’Europa ancora in funzione. Lo stabilimento ha avuto un ruolo cruciale nella produzione di cavi e attrezzature navali, diventando un’eccellenza riconosciuta anche a livello internazionale.

Villa d’Ayala 

Il giardino storico di Villa d’Ayala-Valva riapre in Giornate FAI di Primavera 2025 dopo alcuni mesi di chiusura dovuta a importanti interventi di restauro e messa in sicurezza. Il parco apre interamente ai visitatori con il suo fiore all’occhiello, il magnifico Teatrino di verzura, straordinaria costruzione settecentesca propria del giardino all’italiana ed esempio unico nel Sud Italia. Si visiteranno, inoltre, alcuni interni di Villa d’Ayala come l’atrio di ingresso, il Salone delle Armi, il Salone di rappresentanza e ambienti che offrono punti panoramici esclusivi per comprendere sia il contesto ambientale in cui la villa si inserisce sia l’estensione del parco caratterizzato da una ricca varietà arborea. La dimora, uno dei monumenti più importanti della Valle del Sele, si trova alle pendici del Monte Marzano e venne costruita nella seconda metà del XVIII secolo per volontà del Marchese Giuseppe Maria Valva. Questi volle che il parco – un bosco produttivo di circa 18 ettari con lecci, castagni e aceri, solcato da viali e impreziosito da due giardini all’italiana e da fontane, statue e piccole architetture – fosse arricchito con essenze provenienti da altri continenti e rappresentasse un luogo di delizia, alla maniera di quello che stava realizzando la nobiltà napoletana lungo il Miglio d’Oro. Don Giuseppe Maria Valva era stato Ministro di Ponti e Strade del Governo di Ferdinando IV di Borbone ed aveva assistito alla realizzazione della Reggia di Caserta, a cui si ispirava. Per quanto riguarda il castello probabilmente il marchese aveva migliorato una struttura preesistente, come dimostra il fatto che al piano terra dell’edificio i setti murari non siano ortogonali. L’intervento di rivisitazione della Villa d’Ayala-Valva, effettuato dagli eredi del marchese, venne influenzato dall’ambiente culturale eclettico diffuso tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo: il castello, che si sviluppa su quattro livelli, fu infatti rinnovato tra il 1912 ed il 1924. 

Per il Cilento sono due le iniziative. Una riguarda il Comune di San Giovanni a Piro, con la passeggiata lungo la Costa della Masseta, e l’altra riguarda il Comune di Camerota con l’apertura del Palazzo Santa Maria.

La Masseta con i suoi motivi di interesse legati agli scavi archeologici, alle torri costiere, alle tracce dei tanti lavori che vi si svolgevano fino a pochi decenni or sono, può definirsi a tutti gli effetti un museo antropologico a cielo aperto. Sui suoi sentieri è possibile vivere un bellissimo viaggio a ritroso nel tempo partendo da centomila anni fa, quando l’uomo di neanderthal viveva lungo le nostre coste, per poi arrivare al XVI secolo quando, per difendere le coste cilentane dagli attacchi dei pirati, furono costruite le torri di avvistamento e al XVIII secolo, quando dalle rocce della spiaggia della molara si estraevano le macine da mulino. E poi i tanti lavori che si facevano lungo la costa e che rappresentavano l’economia reale del territorio cilentano: la produzione di olio, la raccolta e la lavorazione dell’erba sparta, la produzione del carbone (catuozzi/carbonaie), la produzione della calce (carcare/fornaci per la produzione della calce).

Apre le porte anche Palazzo Santa Maria, a Camerota, sede della Fondazione Meeting del Mare. Una dimora storica risalente al XVII sec., immersa nella parte antica di Camerota, e si affaccia sulla piazza principale del centro storico che da lì si arrampica a gradinata, su tutto il costone roccioso dell’antico borgo fin quasi ad arrivare al castello medievale, punto più alto dell’abitato. L’edificio è avvolto da un dedalo di stradine che si dipanano come una ragnatela sulla rupe di Camerota, caratterizzate dalla presenza di numerose chiese e cappelle, antichi archi e portali.

Come partecipare

Le Giornate FAI di Primavera sono aperte a tutti con un contributo libero. Chi sceglie di iscriversi al FAI avrà accesso prioritario e visite esclusive in alcuni siti. Inoltre, sarà possibile sostenere la missione della Fondazione con una donazione al numero solidale 45584 fino al 30 marzo 2025.

L’elenco completo dei luoghi visitabili e le modalità di partecipazione saranno disponibili dall’11 marzo su www.giornatefai.it.

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