Governo contro la legge sul terzo mandato: ricorso alla Corte Costituzionale sulla norma pro-De Luca

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Governo contro la legge sul terzo mandato: ricorso alla Corte Costituzionale sulla norma pro-De Luca

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge regionale campana che apre alla possibilità di un terzo mandato consecutivo per il presidente di Regione. Una mossa che alimenta tensioni politiche e accende il dibattito nazionale.

La decisione del governo

È stata la premier Giorgia Meloni a chiarire, nel corso di una conferenza stampa, le motivazioni dietro il ricorso alla Corte Costituzionale. Al centro della questione c’è l’articolo 122 della Costituzione, che attribuisce alle Regioni la competenza di definire il sistema elettorale per le giunte e i consigli, ma entro i limiti stabiliti dalla legge dello Stato. “La nostra valutazione – ha spiegato Meloni – è che si tratti di una materia che tocca principi fondamentali, di competenza statale, e per questo abbiamo deciso di impugnare la legge campana.”

Il provvedimento, varato dal Consiglio regionale della Campania, ha di fatto aperto la strada alla ricandidatura di Vincenzo De Luca, già governatore per due mandati. Una scelta che secondo Meloni non rispetta i limiti imposti dalla normativa nazionale e solleva dubbi di coerenza istituzionale.

Tensioni anche nella maggioranza

La vicenda del terzo mandato non si limita al caso campano. All’interno della stessa maggioranza di centrodestra emergono posizioni divergenti. La Lega, per esempio, spinge per un analogo terzo mandato in Veneto per il presidente uscente Luca Zaia. “Non c’è una posizione univoca nella coalizione – ha ammesso la premier – ma bisogna mantenere coerenza tra quanto vale per i presidenti di Regione e per i sindaci delle grandi città.”

De Luca in silenzio, ma convoca una conferenza stampa

Il governatore De Luca, per ora, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma ha convocato una conferenza stampa a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, per affrontare la questione. L’improvviso impegno lo ha costretto a disertare un incontro previsto al liceo “De Sanctis” di Salerno, ma con una curiosa coincidenza: la conferenza stampa si terrà nella sala intitolata proprio a De Sanctis.

Le reazioni politiche

La decisione del governo è stata accolta con favore da esponenti del centrodestra. Il senatore Antonio Iannone, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ha criticato duramente il governatore campano: “De Luca ha imposto ai consiglieri regionali una legge ‘ad Delucam’ per assecondare le sue necessità personali. Intanto, la Campania è bloccata, con sanità al collasso, trasporti pubblici inefficaci e territori devastati.”

Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, ha rincarato la dose, chiedendo al governatore di rendere conto dei problemi irrisolti della regione: “Invece di pensare al terzo mandato, De Luca dovrebbe spiegare la gestione disastrosa della sanità. Il suo decennio ha trasformato un diritto in elemosina.”

Uno scontro destinato a proseguire

Con il ricorso alla Corte Costituzionale, il governo Meloni ha lanciato un segnale chiaro sulla necessità di garantire regole uniformi e rispetto dei principi fondamentali. La Campania, intanto, resta al centro di un acceso confronto politico, che coinvolge non solo le istituzioni regionali ma anche gli equilibri nazionali.

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