Guerino Galzerano, il genio ribelle che costruì un paese di ciottoli | FOTO
| di Marianna ValloneUn genio creativo e ribelle che non sapeva di esserlo. Guerino Galzerano ha riempito il suo paese d’origine, Castelnuovo Cilento, di mosaici, strutture ricoperte di ciottoli e pietre che rendono gli spazi dei luoghi da fiaba, come forse li immaginava. Nato nel 1922 e morto a 80 anni nel 2002, l’artista cilentano ha impresso alle sue opere uno stile unico: ogni cosa fu ricoperta da migliaia di pietre e ciottoli che ogni giorno portava dal mare o raccoglieva nel fiume. Con quella tecnica realizzò costruzioni straordinarie nel giardino della sua cantina, ù vuttaro, con archi imponenti, colonne alte, sedie e tavoli, che sorge poche decine di metri più giù del castello medievale del marchese Talamo-Atenolfi. Altre opere sono in via Roma, la sua abitazione è interamente coperta di pietre, una casa di ciottoli che oggi un pronipote ha acquisito e ristrutturato trasformandola in una casa vacanze. Nel vicolo di fronte la sua casa, in via Vittorio Emanuele, pietre piccole, tondeggianti e allungate diventano opere d’arte disponendole una accanto all’altra fino a creare una scultura alta e labirintica. Forse l’opera più particolare è la sua tomba che Guerino ha realizzato nel cimitero del paese come un monumento storico, una cappella in cui ha costruito croci di ciottoli e attrezzi del suo lavoro, con tre lapidi.
Contadino, bracciante, operaio dalla vita tormentata crea le sue prime opere nel manicomio criminale di Aversa, dove viene rinchiuso nel 1970 per aver ucciso un’amica della moglie. Quando alcuni anni dopo torna nel suo paese, riempie Castelnuovo Cilento della sua particolare arte. Le sue opere sono state inserite nel catalogo dell’itinerante Museo della Follia, con sede a Salò, curato da Vittorio Sgarbi e dedicato ad artisti segnati da una vita difficile, proprio come quella di Guerino Galzerano.
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