«Ho lasciato tutto per il Cilento e vi spiego perchè»
| di RedazioneLa lettera di un professore napoletano finisce su Repubblica. La proponiamo integralmente di seguito.
Si sa, quando si dice Cilento è una garanzia, mare, dieta mediterranea, e soprattutto borghi, piccoli, disseminati, sconosciuti borghi!
Gentile redazione, non mi soffermerò nella descrizione di Tortorella, basterà mettere maps ed accorgersi che la sua posizione tra colline e un profondo Kanyon, la rendono unica. Io sono napoletano, ho 38 anni ed insegno come precario nelle scuole della mia città da 13 anni, cerco di aprire gli occhi ai giovani alla bellezza, di sbloccarli dal corto circuito della città che li rende spesso gelidi avventori di opportunità e sudditi di un sistema consumatori seriali.
Ho deciso di acquistare casa qui, nel cuore di questo magico borgo che è Tortorella, l’unico vero debito che pagherò col sorriso da qui e per molti anni. È una scelta in controtendenza che non ha il sapore della fuga ma risponde alla necessità di riconciliarsi con la natura che a Tortorella non fa da sfondo alla vita ma è protagonista. Un centro storico piccolo ed adagiato su di una collina che da un lato come orizzonte ha il mare e dall’altro le montagne cilentane.
Case raccolte una all’altra in pietra locale come se fossero il carapace di una tartaruga, si perché il cilento è lento, si scandisce al ritmo dei ruscelli che scavano da migliaia di anni profonde valli e dallo scampanio delle vacche al pascolo. I sorrisi dei tortorellesi, le sue strade fiorite, la cura di un sindaco tenace che ha sempre le braccia spalancate ai forestieri. Si, Tortorella è un borgo meraviglioso e vale la pena essere raccontato.
Gennaro Zeno
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