Hotel Rigopiano, Stefano è morto: individuato ed estratto dalle macerie
| di Marianna ValloneStefano Feniello è morto. Nella serata tra martedì e mercoledì, una settimana dopo la valanga che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano di Farindola, sul Gran Sasso, è stato recuperato il corpo senza vita del salernitano di 28 anni, che era in vacanza nel resort insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, estratta viva dalle macerie pochi giorni fa. Stefano è la 18esima vittima accertata della valanga che ha travolto l’hotel sul versante pescarese del Gran Sasso. La notizia è arrivata alla famiglia in serata. Secondo alcune fonti sarebbe stato riconosciuto dal tatuaggio. I soccorritori nella giornata di martedì hanno localizzato più corpi e recuperato tra le macerie anche la salma del giovane cresciuto fino al 2002 a Valva e poi trasferito con la famiglia in provincia di Teramo. Il bilancio del Rigopiano nelle ultime ore si è aggravato sensibilmente: attorno alle 9.30 i vigili del fuoco hanno estratto il corpo di una donna dalle macerie dell’hotel. Il bilancio ufficiale sale dunque a 24 morti, 5 i dispersi della valanga da 120 mila tonnellate. Undici, invece, i sopravvissuti alla tragedia.
La fidanzata Francesca Bronzi era con Stefano per festeggiare il compleanno insieme. Sono stati travolti insieme ad altre trenta persone dalla valanga di neve e detriti che ha distrutto l’hotel. In un primo momento era stato comunicato che la coppia era viva, individuati entrambi. Sospiro di sollievo per la famiglia che poche ore più tardi è sprofondata nello sconforto più totale quando è arrivato l’annuncio che di Stefano al momento non c’era traccia. I soccorritori hanno liberato Francesca. «Con la luce del telefonino, finché la batteria ha retto, ho illuminato il braccio di Stefano. Vedevo solo il suo braccio. Si lamentava, lo chiamavo ma non rispondeva. Poi non l’ho sentito più neanche lamentarsi», ricorda Francesca. Lei è salva, ed insieme a undici persone, è una delle superstiti della tragedia di Rigopiano.
Il lutto cittadino a Valva Il comune di Valva e tutto il salernitano, in questi giorni, si è stretto attorno alla famiglia di Stefano. Una famiglia numerosa, sette fratelli, molti dei quali in questi giorni sono andati a Pescara per dare sostegno al papà Alessio. «E’ una notizia che non avrei mai voluto ricevere – dice il sindaco, Vito Falcone all’Ansa – eravamo consci che con il passare dei giorni le possibilità di ritrovarlo in vita diminuivano sempre più, ma la speranza di un miracolo c’è sempre stata. Purtroppo non abbiamo potuto festeggiare il suo ritorno a Valva». Ora dovrà essere fissata la data dei funerali. «Quel giorno – dice il sindaco – proclamerò il lutto cittadino. Non faremo mancare la nostra vicinanza alla famiglia, dimostrata in questi giorni drammatici dalla nostra comunità».
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