I cilentani diventati ‘schiavi di Hitler’: in tanti costretti a lavorare per il Reich
| di Redazione«Oggi le persone benpensanti, questa classe intelligente così sprovvista di intelligenza, cambiano discorso infastidite quando sentono parlare di antifascismo.» (Pietro Calamandrei)
Un milione e duecentomila, donne e uomini, sono stati impiegati come manodopera utile all’economia di guerra della Germania nazionalsocialista, il dramma appartiene alle tragiche vicende avvenute tra il 1938 ed il 1945. Il progetto «Futura Memoria» ha come obiettivo ricostruire la verità storica riguardante quanti, nati nel Cilento, sono stati costretti dai nazisti al lavoro coatto.
Come Giuseppe Positano, di Novi Velia, impiegato nelle industrie del Reich, trova la morte a Dortmund nel 1941.
Pasquale Decio, nato a Vallo della Lucania nel 1907, viene trasferito al Lager-Holz, dove i prigionieri sono costretti a lavorare in una fabbrica di bombe, con turni massacranti e poco o niente da mangiare. Il destino di Decio, così come quello di altri deportati, è sconosciuto.
Lo scopo di «Futura Memoria» è rendere dignità a Caduti e Sopravvissuti attraverso la condivisione dei documenti storici, la conoscenza è l’unica via per trarre insegnamento dal passato.
Per maggiori informazioni www.futuramemoriacilento.wordpress.com
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