I lupi nel Parco nazionale del Cilento: «Presenza controllata, non rappresenta una minaccia»
| di Antonio Vuolo«I lupi sono presenti nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e sono in salute. Abbiamo censito diversi branchi, distribuiti un po’ in tutto il territorio». Parola di Valerio Russo, esperto di K Nature, che consegnato proprio nei giorni scorsi all’Ente cilentano i risultati dell’attività di monitoraggio sulla presenza del lupo all’interno dei confini dell’area protetta, nell’ambito delle attività di ricerca su scala nazionale finalizzate ad avere una stima della distribuzione e della consistenza numerica della popolazione di lupo in Italia.
«Questa presenza è molto interessante sia dal punto di vista della conservazione della biodiversità – spiega Russo – sia da un punto di vista ecoturistico poiché il lupo è una specie simbolo e, quindi, può rappresentare un attrattore importante anche per chi predilige, ed è una fetta di mercato sempre più ampia, il turismo naturalistico».
I risultati consegnano una diffusione piuttosto omogenea della specie, con una prevalenza di branchi nelle aree interne, come negli Alburni o nell’areale del Monte Stella. Di recente, inoltre, sono aumentati anche gli avvistamenti in prossimità dei centri urbani. E non solo. Perché se fino a qualche tempo fa gli avvistamenti avvenivano solamente nelle aree interne, recentemente si sono intensificati gli avvistamenti anche lungo la costa.
Alcuni esemplari, giovani e adulti, sono stati avvistati nella zona di Licosa, nel comune di Castellabate, così come sul promontorio di Punta Tresino, tra Agropoli e Castellabate. Il monitoraggio è stato effettuato tramite la ricerca di segni di presenza della specie (fatte, siti di marcatura, impronte, piste su neve, carcasse di animali predati ed esemplari morti) durante la percorrenza sistematica di transetti (a cui sono stati sommati dati raccolti in maniera occasionale). In più, è stata utilizzata la tecnica del video-fototrappolaggio per verificare, oltre che la presenza della specie, anche la presenza di branchi e fenotipi anomali.
«Il lupo c’è, ma la presenza è sotto controllo e non rappresenta una minaccia – aggiunge il presidente del Parco, Giuseppe Coccorullo – Ovviamente, tali attività di monitoraggio sono importanti perché ci consentono di avere dati precisi ed eventualmente fornire le strategie migliori da adottare per evitare quanto accaduto con i cinghiali che oggi sono diventati invasivi».
Coccorullo tiene, poi, a precisare come l’Ente Parco non si è mai occupato in passato dell’immissione sul territorio di esemplari di lupo. «Tutti dicevano che era stato il Parco ad immettere i lupi nel nostro territorio, ma non è assolutamente vero. Basti pensare che qualcuno pensava che potesse essere anche un ottimo alleato per contribuire alla riduzione della popolazione di cinghiali, ma a quanto pare fino ad oggi non è stato così visto che i cinghiali sono ovunque» conclude, infatti, il presidente Coccorullo.
©Riproduzione riservata