I matrimoni internazionali celebrati a Paestum a “I soliti Ignoti” su Rai Uno
| di Marianna Vallone
Martedi 31 gennaio i matrimoni internazionali celebrati a Paestum sono stati oggetto de “I soliti Ignoti” il programma di RAI1 condotto da Amadeus. L’occasione è stata la partecipazione al programma da parte della responsabile eventi internazionali degli alberghi di proprietà della famiglia Pagano: Chiara Pierro.
«La nostra collaboratrice è stata contattata dal team di Amadeus quando sono venuti a conoscenza dei matrimoni indiani che organizziamo presso le nostre strutture», dichiara Salvatore Pagano, patron del Savoy Beach Hotel.
I matrimoni internazionali al Savoy Beach Hotel
La famiglia di albergatori della città dei templi, dopo quarant’anni di esperienza nel mondo del Wedding, negli ultimi anni si è aperta anche al mercato internazionale, arrivando a creare eventi da mille e una notte con centinaia di ospiti provenienti da tutto il mondo.
«Ci lusinga che coppie di giovani che potrebbero sposarsi ovunque nel mondo scelgano noi e la nostra cittadina. Il mercato del Destination Wedding è complesso e sfidante ma è anche una grande opportunità per il nostro territorio perché comporta una ricaduta a pioggia su tutti i settori, dai tanti alberghi che servono per ospitare centinaia di invitati alla ristorazione e allo shopping cittadino», dichiara Pagano.
Si tratta di matrimoni della durata di più giorni, spesso celebrati in bassa stagione, quando il clima è più mite. Nella città dei templi gli invitati trovano la combinazione di più fattori quali strutture in grado di ospitare grandi eventi, mare, spiagge sabbiose e un patrimonio archeologico senza eguali.
«Per accogliere al meglio i nostri ospiti, stiamo ultimando il restyling totale di tutte le camere e in più è quasi terminato una nuova grande area dedicata alle celebrazioni all’aperto: il nostro parco diventerà ancora più grande e nascerà un’Agorà dove abbiamo piantato centinaia di ulivi, la pianta considerata sacra dai nostri antenati greci».
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