I riti sacri del Cilento antico patrimonio dell’umanità, la proposta del sindaco
| di Antonio Vuolo«I canti monodici e polifonici nelle chiese, descritti come “piccoli riti penitenziali”, sono parte integrante della nostra identità, tramandata da generazioni. Questi rituali e pratiche, risalenti al 1500, sono a rischio di scomparsa, come molti altri elementi del nostro Patrimonio Vivente. Per questi motivi, simbolicamente da oggi cominciamo a promuovere un percorso per l’iscrizione delle Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa e degli antichi riti delle Confraternite del Cilento Antico a Patrimonio Culturale Immateriale Campano prima e successivamente all’Unesco». La proposta arriva dal sindaco di Pollica Stefano Pisani.
«Ero piccolo e il Venerdì Santo era giorno di grande fermento: con grande ansia correvo a recuperare Camice, Mantella e Cappuccio per partecipare al pellegrinaggio dei sepolcri con la Confraternita di Cannicchio di cui, per un breve periodo, fui anche Priore. – aggiunge Pisani – Tuttavia, oggi, il progressivo abbandono di questa terra da parte di molti minaccia di cancellare una tradizione unica del Cilento Antico. Queste tradizioni costituiscono un patrimonio inestimabile di sentimenti religiosi profondamente radicati nella nostra cultura locale, rappresentando autentiche manifestazioni di devozione popolare».
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